CETTO PRIMO, POLANSKI TERZO. COSÌ VA LA VITA

“Cetto c’è, senzadubbiamente” ha incassato 257 mila euro nel suo primo giorno di programmazione, piazzandosi al primo posto al box-office. Ma è anche vero che, distribuito da Vision Distribution, ovvero Sky, è uscito in 513 copie, solo a dire quelle censite da Cinetel, quindi quasi come un film comico di Natale. Infatti la media a copia, 500 euro, non è esaltante. Probabile che la commedia “sovranista” di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese mattatore diventi comunque un successo nel corso del weekend, anche se io la trovo personalmente una cosa mediocre e rabberciata. Ma il pubblico è, per restare in tema, sovrano. Sempre. Nondimeno, coi tempi che passano, difficilmente “Cetto c’è” raggiungerà le vette dei due episodi precedenti: 16 milioni il primo del 2011, 8.5 il secondo del 2012.Al terzo posto, purtroppo parecchio indietro, si piazza “L’ufficiale e la spia” di Roman Polanski, Leone d’argento alla Mostra di Venezia 2019: appena 82 mila euro con 361 copie targate 01-Raicinema. Ma è anche vero che c’è poco da ridere, e molto da pensare, vedendo la ricostruzione prodigiosa e accurata che il regista franco-polacco fa del vergognoso “affaire Dreyfus” accaduto nella Francia di fine Ottocento: tra odioso antisemitismo, menzogne di Stato, coperture militari. Io consiglio caldamente di vedere Polanski, poi, senzadubbiamente, Cetto La Qualunque continua ad avere i suoi estimatori anche a distanza di sette anni dalle sue ultime imprese.