BUONGIORNO UN CORNO! MARTEDI’ 26, IL VIADOTTO DEI SOSPIRI …
La Liguria è isolata. Chiusi due viadotti dell’A26. Genova è ancora più sola. La decisione di chiudere i viadotti per evitare nuove tragedie è arrivata dopo un aut aut dei magistrati. Per il perito della Procura di Genova in quel tratto che collega Liguria e Piemonte è a rischio la stabilità del ponte e la sicurezza pubblica. Dopo il Ponte Morandi, dopo il crollo del viadotto della Madonna del Monte non è stata la politica a correre ai ripari ma la magistratura. I report sulla sicurezza delle infrastrutture autostradali liguri sono per la maggior parte falsi. Ma le società negano ancora adesso l’evidenza. In tutto questo il presidente della Regione Giovanni Toti si è detto “stupefatto” di quello che definisce un provvedimento “troppo drastico” da parte della Procura. D’altronde quando ti sta bene che la persona che è stata il tuo trampolino di lancio per la carriera politica sia un tizio condannato in via definitiva per frode fiscale, falso in bilancio, appropriazione indebita, creazione di fondi neri, cosa vuoi che siano dei report sulla sicurezza autostradale falsificati? Dal Vangelo secondo Gramellini. L’editorialista del Corriere pontifica oggi sul prete, don Massimo Biancalani, che al termine della messa di domenica ha cantato Bella Ciao invitando i fedeli a fare altrettanto. Per Gramellini così facendo il religioso ha iscritto Gesù Cristo al movimento della sardine. Sostiene, sempre Gramellini, che è come se durante la manifestazione per il 25 aprile la piazza cantasse “Gloria in excelsis Deo”. Il classico ragionamento che la ferrea logica aristotelica classifica come “ad minchiam”, visto che l’invito del religioso è arrivato al termine della messa e che Bella Ciao è un canto partigiano, dell’Italia intera dunque, e non assimilabile a un solo partito o movimento . Ma per Gramellini c’è una buona notizia. E’ stata scoperta proprio poche ore prima che scrivesse il suo editoriale una molecola che blocca l’Alzheimer, l’anticorpo A13, che ringiovanisce il cervello favorendo la nascita di nuovi neuroni. È nero, sta cercando di schiarirsi. Il presidente del Brescia Massimo Cellino parla del giocatore italiano Mario Balotelli e lo fa con una battuta razzista. Passano poche ore e arriva la smentita: “La frase su Balotelli è stata strumentalizzata. Ho solo tentato di sdrammatizzare”. Sdrammatizziamo anche noi riassumendo come i bianchi doc fanno carriera in Italia: Massimo Cellino è stato arrestato nel 96 per truffa alla Ue, ha poi patteggiato la pena. E’ stato poi condannato per falso in bilancio a un anno e tre mesi di reclusione. Il 14 febbraio 2013 viene arrestato nell’ambito dell’inchiesta della procura di Cagliari sui lavori dello stadio cittadino. Quattro anni fa ha dovuto pagare 40mila euro di multa per non aver pagato l’Iva su un fuoristrada. Ecco un esempio che tutti dovremmo seguire per scolorirci ma Cellino si offre da solo al colore: subito dopo aver acquistato il club britannico Leeds, nel 2014, licenziò il portiere Paddy Kenny, la cui colpa era di essere nato il 17. Perché i bianchi scoloriti non sono superstiziosi. Ingerenze straniere in Italia. Dopo lo scandalo dei presunti rubli di Mosca nelle casse della Lega scoppia il caso di Beppe Grillo che visita la sede dell’ambasciata cinese a Roma. Secondo alcuni il fondatore del M5S starebbe vendendo il Movimento e addirittura l’Italia a Pechino. Negano i cinesi, secondo cui durante la cena l’ambasciatore Li Junhua e Beppe Grillo hanno scambiato le proprie vedute su come approfondire l’amicizia e la cooperazione tra Italia e Cina. Nega qualsiasi favore ai cinesi Grillo, anzi, sembra che in omaggio a Ephraim Kishon il comico durante l’incontro si sia lamentato che gli asiatici hanno conquistato il mercato mondiale con metodi sleali come quello di lavorare durante le ore lavorative. Molti italiani pensano che lo stupro sia colpa delle donne che se la vanno a cercare. Per quasi un italiano su quattro quando la donna viene violentata è colpa del suo modo di vestire. Circa Il 40% della popolazione ritiene che una donna è in grado di sottrarsi a un rapporto sessuale se non lo vuole davvero. “Processo per stupro” è un film del 1979 realizzato da sei giovani registe guidate da Loredana Rotondo, che venne mandato in onda sulla Rai. Parliamo di 50 anni fa e quasi tutto è cambiato da allora nel costume italiano tranne il processo per stupro, in cui le tesi degli avvocati che difendevano allora gli stupratori erano esattamente le stesse che ritroviamo oggi nella stragrande maggioranza della popolazione.
