BUONGIORNO UN CORNO! MERCOLEDI’ 4, IL CONCORSO DI CONTE …

BUONGIORNO UN CORNO! MERCOLEDI’ 4, IL CONCORSO DI CONTE …

L’ombra della scissione si proietta sui pentastellati. Al bivio i governisti lealisti e gli infamoni centrodestristi tentati dalla Lega. Di Maio e Di Battista non nascondono l’ostilità all’esecutivo. L’unico che può fermare il leader è Grillo, ma finora non è stato ascoltato. Di Maio non ha mai digerito il governo con il Pd e dopo la freddezza dei mesi scorsi ha riscoperto Di Battista, che ora non perde occasione per sostenerlo, in chat o pubblicamente. “Prima o poi si dovrà staccare la spina”, ripete Di Maio ai suoi. Giggino in sostanza rimpiange lo spirito originario del Movimento, quei bei tempi di quando i pentastellati erano un partito serio e proponevano le leggi per sposarsi con gli animali, respingevano da soli l’invasione del grano saraceno, il regime di Pino-chet, schioccavano le labbra per parlare degli studi di bacino, spiegavano sui vaccini che “recenti studi hanno messo in luce collegamenti tra le suddette (vaccinazioni) e le mutazioni genetiche trasmissibili”, credevano che fossero i condizionatori d’aria a far crescere il Pil. L’altra ala di M5S invece è più smaliziata e ritiene che i loro compagni di partito dicano queste corbellerie perché la Cia nel 1968 ha messo Lsd nei tubi dell’acqua condizionandone i pensieri. Lo scoop delle Iene mette in dubbio la correttezza dell’esame che Giuseppe Conte affrontò per ottenere la cattedra di Diritto privato all’Università di Caserta. Pare che il capo della commissione, il professor Alpa, all’epoca fosse suo socio in uno studio legale, cosa che renderebbe ovviamente nullo il concorso. Vicenda più volte smentita da Conte: “Era un concorso per titoli, vuol dire che si mandano le pubblicazioni e vengono valutate e quel concorso l’ho superato con l’unanimità della commissione, Alpa era uno dei cinque commissari”. Poi Conte, per sgombrare il campo da equivoci, ha reso noto anche il regolamento del concorso: “Noi scopriamo talenti e non sbagliamo mai. Noi sapremo sfruttare le tue qualità. Dacci solo quattro monete e ti iscriviamo al concorso per la celebrità! Avanti, non perder tempo, firma qua. È un normale contratto, è una formalità. Tu ci cedi, tutti i diritti e noi faremo di te un divo da hit parade” Con i soldi dell’Obolo di San Pietro, il Vaticano lo scorso febbraio è diventato socio dell’azienda di occhiali di Lapo Elkann Italia Independent, a settembre ha concluso un affare da 10 milioni con Enrico Preziosi, quello dei giochi, e avrebbe investito 4 milioni per finanziare la produzione di film come l’ultimo Men in Black e la biografia di Elton John, Rocketman. I soldi della Segreteria di Stato vaticana sarebbero gestiti dal Centurion Global Found di Malta, un fondo guidato dall’ex banchiere Enrico Crasso, un italiano residente in Svizzera. D’altronde i simboli del Vaticano sono argento e oro, mica mirra e incenso. Nella notte la maggioranza democratica della Commissione Intelligence alla Camera ha approvato l’impeachment per Donald Trump. Le 300 pagine del rapporto diffuso saranno la base per l’atto d’accusa formale che verrà presentato dalla Commissione Affari Giudiziari. Il presidente è accusato di abuso di potere e ostruzione della giustizia per aver fatto pressioni per ottenere un’utilità personale. Ovvero far fuori Joe Biden. Trump paga come sempre la sua impulsività. Sarebbe bastato aspettare la kermesse delle nomination dei candidati democratici e Joe Biden lo avrebbero fatto volentieri fuori loro senza conseguenze per il presidente. Che comunque ha manifestato il suo disprezzo per la Commissione Intelligence scrivendo dieci volte “caccaculo” su Twitter. Noi ridiamo e scherziamo ma intanto la Finlandia è rimasta senza primo ministro. Si è dimesso infatti Antti Rinne, in carica dallo scorso giugno. Una decisione arrivata dopo che gli alleati di governo del Partito di Centro gli avevano ritirato la fiducia, accusandolo di aver gestito male un recente sciopero dei dipendenti delle poste. Adesso possiamo anche girarci intorno ma che nel paese di Babbo Natale vada in crisi un governo per le mancate consegne postali a tre settimane dal Natale è un’immagine molto poetica. Peccato che gli adulti in molti altri paesi del mondo a parole dicano di non credere in Babbo Natale però poi lo votano quando si presenta alle elezioni.