ANTONELLO CRISCI E QUELLA PERIZIA SU PROVENZANO

ANTONELLO CRISCI E QUELLA PERIZIA SU PROVENZANO

La morte di Antonello Crisci, professionista molto conosciuto e stimato non solo a Salerno, giunge come inevitabile epilogo di una vicenda dai contorni a dir poco inquietanti. Crisci versava dal luglio 2018 in gravissime condizioni dopo un banale intervento di colicisti. Proprio lui che da medico legale aveva dovuto affrontare chissà quanti casi di presunta malasanità si era ritrovato protagonista, suo malgrado, di una storia allucinante sulla quale c’è ancora molto da fare chiarezza. Penso al dolore dei suoi familiari che l’hanno dovuto accompagnare in questo ineludibile percorso verso la fine, immagino quanto sia terribile assistere una persona cara che non è più in grado di reagire, confinato senza speranze in un reparto di rianimazione. Ma penso anche a lui, a quel medico sempre sorridente, umano e generoso, che mi onorava della sua amicizia. Una volta mi confidò che era stato chiamato a fare la perizia psichiatrica a Bernardo Provenzano, il capo di Cosa Nostra. Io trasalii e gli chiesi se potevo dare la notizia. Lui fece di no con la testa, disse che non poteva rendere nota una cosa del genere, così delicata. Io compresi e lasciai perdere. La sera stessa però in tv c’erano suoi autorevoli colleghi che parlavano tranquillamente di casi a loro affidati, senza farsi alcuno scrupolo. Ecco chi era Antonello Crisci: una persona coerente, leale, appassionata del suo lavoro e della vita. Di quella vita che un destino avverso gli ha strappato senza dargli neanche la possibilità di congedarsi dagli affetti più cari. Che la terra ti sia lieve amico mio