LA CINA, «FABBRICA DEL MONDO».A QUALE PREZZO?

LA CINA, «FABBRICA DEL MONDO».A QUALE PREZZO?

Dopo anni di superlavoro è arrivato il tempo di mandare in pensione il mio computer, e ne ho comprato uno della stessa marca americanissima visto che mi sono trovato bene. La suddetta marca è una delle capostipiti delle multinazionali dell’elettronica Usa, ovviamente monta processori, hard disk, componenti americani pure loro. Nella marca. Perché la fabbricazione di ogni singolo pezzo del mio americanissimo nuovo computer è Made in China. Come quasi tutto quello che utilizziamo, dalle padelle agli spazzolini da denti ai televisori all’arredamento. Come fa la Cina a produrre una massa mondiale di oggetti, risultando competitiva sui prezzi tanto da costringere pure multinazionali occidentali ad appaltarle la fattura e l’assemblaggio dei propri prodotti, di cui mantengono solo marca e proprietà intellettuale? Con una devastazione del territorio senza pari nel mondo: i prodotti costano meno perché non ci sono i costi accessori di smaltimento dei rifiuti industriali.Con la condizione di quasi schiavitù di centinaia di milioni di operai, e se è vero che gli stipendi medi sono relativamente cresciuti, condizioni e orario di lavoro restano quelli che hanno portato al suicidio operai addetti all’assemblaggio di chip, negli anni scorsi.Per non parlare delle abitazioni, dell’alimentazione, delle condizioni di salute di centinaia di milioni di persone non urbanizzate. Infine, per tenere insieme il quadro, la assoluta mancanza di diritti politici e civili di quel miliardo e mezzo di persone. Questo è la “fabbrica del mondo”: ed è per questo che ad Hong Kong stanno mettendo in gioco da mesi la propria vita, per evitare di fare la stessa fine. Per quel che ci riguarda, pensare di competere con questo gigante avendo milioni di consumatori interni che trovano più conveniente acquistare prodotti a basso costo e va bene se non sono proprio di grande qualità è una battaglia persa: la via d’uscita non è la cinesizzazione dei processi produttivi o delle condizioni degli addetti ai lavori, ma l’opposto.Se si aumenta il potere d’acquisto della popolazione, si tornerà a preferire prodotti che costano di più ma garantiscono qualità, durata, minor impatto ambientale.