LE NOTIZIE DEL GIORNO 5 gennaio 2020

Le notizie del giorno5 gennaio 2020 FUNERALI SOLEIMANIuna folla oceanica per i funerali del generale. Il corteo funebre ha sfilato tra le vie del distretto di Kazimiya, roccaforte sciita di Baghdad, verso la Green Zone alla presenza di molti leader iracheni. La salma del generale tornerà in Iran dove verranno celebrati nuovamente i funerali a Kérman, sua città natale. Martedì poi le esequie a Teheran alla presenza dell’Ayatollah Khamenei CHI ERAQassem Soleimani, il generale iraniano più potente del Medio Oriente.Aveva 62 anni e dal 1998 era comandante delle forze speciali Al Quds, braccio armato dei Pasdaran per operazioni segrete all’estero. Negli ultimi vent’anni è stato regista di quasi tutte le più importanti operazioni militari, dall’Afghanistan alla Siria al Libano. Stratega e arteficedella presenza militare in Siria per mantenere in sella Bashar al Assad, della lotta all’Isis, che ha temprato l’influenza delle milizie sciite in Iraq e del sostegno a Hezbollah in Libano.A ventidue anni, Soleimani si arruola con le Guardie rivoluzionarie islamiche, nate per proteggere la repubblica degli ayatollah. Negli anni della guerra con l’Iraq, tra il 1980 e il 1988, cresce la sua fama: capace di infiltrarsi nelle file nemiche per portare a termine operazioni ad alto rischio, nel 1998 diventa il comandante del gruppo d’elite delle Quds. ALTA TENSIONE tra Stati Uniti e Irandopo l’uccisione del generale Soleimani e l’attacco sferrato a una base Usa a Baghdad.“Gli americani hanno commesso un grande errore, la cui risposta si riverserà sicuramente fuori dalla Repubblica islamica” lo dichiara il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Zarif. È la minaccia del comandante delle Guardie della rivoluzione, Hossein Salami, che fa temere sempre di più lo scontro bellico: “L’Iran metterà in atto una vendetta contro gli americani al punto che metterà fine alla presenza degli Usa nella regione” Il comandante individua 35 obiettivi statunitensi da colpire, e focalizza i possibili obiettivi: le navi americane nel Golfo, nello stretto di Hòrmuz, considerato un punto strategico per l’Occidente visto che da lì passa quasi un quinto del petrolio mondiale. TRUMP“Se l’Iran ci attacca, gli Usa colpiranno 52 siti iraniani già identificati” (il numero corrisponde ai 52 ostaggi americani del 1979 all’ambasciata di Teheran”. IL PENTAGONOha deciso di inviare altri 2800 soldati in Medio Oriente. Le nuove truppe saranno dispiegate a protezione delle sedi diplomatiche e degli interessi americani nell’area ma la Difesa ha assicurato che, per il momento, non sono previsti altri raid aerei contro le milizie filo-iraniane. È GIALLO sul secondo blitz americano.Mentre il mondo resta a guardare ciò che accade nella penisola mediorientale, su una situazione che si presenta delicatissima, si innesca un giallo per un possibile secondo attacco americano. L’attacco sarebbe stato condotto da un drone statunitense vicino al compound militare di Camp Taii, a nord di Baghdad e avrebbe portato alla morte del capo delle brigate Imam Ali, Al-Zaidi. Attacco però smentito sia dalle forze di coalizione americane, che dall’esercito iracheno e dalle Forze di Mobilitazione Popolare. L’IRAN non sta a guardarePoche ore dopo, due attacchi simultanei hanno preso di mira gli americani: due razzi Katyusha hanno colpito la base di Balad, a nord della capitale, mentre due obici di mortaio si sono abbattuti sulla superprotetta Green Zone, che ospita diverse ambasciate, fra cui quella statunitense.Nel frattempo si cerca di capire quando e in che modo risponderà Teheran all’uccisione del suo generale, l’uomo più potente dell’Iran dopo la guida suprema ali Khamenei. E ci sono già le prime avvisaglie di una rappresaglia cibernetica: sarebbero almeno 150 i siti americani finora defacciati dai sostenitori del regime degli Ayatollah con un volantino in memoria del generale ucciso. Hacker identificati col termine tecnico di APT, Advanced Persistent Group, capaci di infiltrare i sistemi e stare quieti fino al momento giusto per un attacco. Il Dipartimento per la sicurezza nazionale americano ha evidenziato il rischio di un’offensiva su larga scala che potrebbe interessare non solo il governo federale. La difesa ha anche fatto sapere che la coalizione anti-Isis in Iraq ridimensionerà la portata delle sue operazioni per “ragioni di sicurezza”. Le prime conseguenze stanno riguardando anche il mondo dello sport: la nazionale di calcio Usa ha annullato un periodo di allenamento in Qatar, previsto dal 5 al 25 gennaio. LA DECISIONE DI TRUMPè avvenutamentre ancora si stavano valutando le informazioni di intelligence su nuove minacce. Lo riporta il New York Times, che ricostruisce gli ultimi caotici giorni che hanno portato al raid di Baghdad. Il 28 dicembre Trump, dopo l’attacco in cui è morto un contractor americano, aveva abolito l’idea di uccidere Soleimani, optando per un raid aereo sulle postazioni di milizie filo-iraniane in Iraq e Siria. È stato l’assedio all’ambasciata Usa di Baghdad a far capitolare il tycoon, che dopo aver visto le immagini in tv, in preda alla furia ha deciso per la soluzione estrema lasciando esterrefatti i vertici del Pentagono. RAID USA CONTRO IRANle reazioni della politica italiana.LaFarnesina: “Sviluppi preoccupanti”. In una nota si legge: “L’Italia lancia un forte appello perché si agisca con moderazione e responsabilità, mantenendo aperti canali di dialogo, evitando atti che possono avere gravi conseguenze sull’intera regione. Nessuno sforzo deve essere risparmiato per assicurare la de-escalation e la stabilità”, e conclude: “Nuovi focolai di tensione non sono nell’interesse di nessuno e rischiano di essere terreno fertile per il terrorismo e l’estremismo violento”. Dal Pd: “Scongiurare escalation nell’area”.Mentre Di Maio: “La priorità è la lotta all’Isis”.Da Italia Viva,Renzi: “Italia cambi passo in politica estera”.Di Battista: “Un raid vigliacco”. Il leader della Lega Matteo Salvini elogia senza mezzi termini l’azione di Trum, mentre la Meloni “no tifo da stadio”. USA-IRAN, Conte:“Moderazione e dialogo. Ue può giocare ruolo fondamentale”. VERTICEtra Zingaretti e Di Maio a palazzo Chigi per o prossimi obiettivi di governo TENSIONE USA-IRANsito governativo Americano attaccato da haker LIBIAbombardamento alla scuola militare di Tripoli, almeno 70 morti. Haftar chiama il popolo alla jihad contro l’intervento turco “armatevi contro truppe turche”. L’accademia da settimane è uno dei luoghi al centro degli scontri fra la milizia del generale Khalifa Haftar e quelle alleate del governo di Fayez Serraj. Secondo il coordinatore delle emergenze del Ministero della Sanità “nell’attacco 28 cadetti sono stati uccisi e altri 28 sono rimasti feriti, buona parte in maniera gravissima”. Ma il bilancio sembra più alto, altre fonti parlano però di una settantina di morti in totale. CRISI LIBICADi Maio è stato invitato dal ministro degli Esteri egiziano Same Shoukry al Cairo l’8 gennaio per una riunione sulla Libia, secondo quanto riferiscono fonti della Farnesina.L’appuntamento potrebbe aggiungersi a quello già ventilato nei giorni scorsi a Tripoli, quando Di Maio e i ministri degli esteri europei dovrebbero arrivare in Libia in una missione Ue concordata con il governo di Al-Serraj per «una soluzione alla crisi libica politica e non militare». I dettagli degli incontri però sarebbero ancora in fase di definizione. Nella telefonata tra Di Maio e il collega egiziano, il ministro italiano ha ribadito: “L’attivo e comune impegno dell’Unione Europea in Libia per raggiungere una complessiva soluzione politica della crisi”. Intanto le truppe del generale Haftar continuano a tenere sotto assedio il centro di Tripoli e sono attese le truppe turche, dopo il via libera di Ankara. Il ministro degli esteri italiano ha sottolineato, inoltre, che “occorre moderazione per evitare un ulteriore deterioramento della situazione e riavviare il dialogo tra le parti”, aggiungendo che “l’Italia sostiene fermamente il processo di Berlino, unica via per risolvere pacificamente la crisi ed evitare la destabilizzazione del Paese e altre sofferenze alla popolazione libica” ALTO ADIGE auto travolgedei turisti tedeschi. 6 morti e 11 feriti. Nella notte un grave incidente a Lutago di Sopra, frazione di Valle Aurina (BZ), in Val Pusteria. Un’auto guidata da un uomo verso l’1.15 ha centrato una comitiva di giovani turisti tedeschi che si trovavano vicino al pullman su cui viaggiavano. Il bilancio è di 6 morti e 11 feriti, alcuni in gravi condizioni, trasportati a Innsbruck, Brunico, Bressanone e Bolzano. Tre feriti sono in gravi condizioni. Tra loro una donna che è stata trasferita d’urgenza con l’elicottero del Aiut Alpin alla clinica universitaria di Innsbruck, in Austria. Le sei vittime sono tutti turisti tedeschi, tra i 20 e i 25 anni d’età.L’automobilista che ha provocato l’incidente è stato arrestato con l’accusa è di omicidio stradale e lesioni stradali. È un 28enne di Chienes e sarebbe risultato positivo all’alcoltest SALERNOpaura al Ruggi un uomo grida Allah akbar e ferisce due vigilanti. Questamattina al Pronto Soccorso dell’ospedale Ruggi di Salerno un uomo, un extracomunitario, ha dato in escandescenza. L’uomo urlando si è diretto nel bagno ripetendo “Allah akbar” spaventando medici e pazienti presenti.Gli uomini della vigilanza, subito allertati, si sono diretti verso il bagno ma l’uomo, alla vista degli uomini in divisa, ha strappato dal muro uno specchio aggredendo chi cercava di fermarlo. AUSTRALIA24 morti e 100 mila sfollati.A Sydney registrata la temperatura record di 48,9 gradi. Decine di migliaia di persone sono state evacuate. Chiamati 3.000 riservisti per far fronte alla crisi. AUSTRIA ATTACCO INFORMATICOI sistemi informatici del Ministero degli Affari Esteri austriaco sono stati oggetto di un «grave attacco informatico». La conferma è arrivata dallo stesso Ministero e da quello dell’Interno in una nota. «A causa della gravità e della natura del fenomeno – si legge – non si può escludere che si tratti di un attacco mirato. In passato – prosegue il comunicato – alcuni paesi europei sono stati oggetto di fenomeni simili». Secondo il comunicato l’attacco potrebbe arrivare da un paese straniero. 36 ANNI fa l’omicidio di Pippo Fava.Parlava di mafia e affari quando a Catania queste verità venivano solo sussurrate o negate. Combatteva la criminalità organizzata con la forza della verità e delle inchieste. E’ l’insegnamento forte e attuale di Pippo Fava, il giornalista ucciso il 5 gennaio del 1984 davanti la sede del Teatro Stabile di Catania mentre stava andando a prendere la nipotina a una recita. Ad assassinarlo, Cosa nostra infastidita dalle sue inchieste su mafia, politica e imprenditoria. Per il suo omicidio sono stati condannati all’ergastolo, con sentenza passata in giudicato, in qualità di mandanti il capomafia Benedetto Santapaola e suo nipote ed alter ego, Aldo Ercolano. CASERTAincendio in una casa diriposo,due morti e quattro feriti. Tutti gli altri ospiti in salvo MENINGITE, quinto caso in provincia di Bergamoere colpito un ragazzo di 16 anni, ricoverato sabato 4 gennaio in Terapia intensiva al Papa Giovanni per sepsi da meningococco. Il ragazzo è di Castelli Calepio. SALDIin tutta Italia. Confcommercio, interessati 2 italiani su 3