A SANREMO CONTA SOLO “APPARIRE”. LO DIMOSTRA LA POLEMICA RULA-PAVONE
DI CLAUDIA SABASei una donna?Devi essere bella, colta, raffinata, capace, empatica e …….giovane!Ammiccante e disponibile.Anche solo per gioco.Ma sono queste le qualità richieste ad una donna per piacere, per entrare nella società che conta, per stare sulle prime pagine dei giornali, per far parlare di sé.Per essere anche giudicata e criticata, ma tant’è!Certamente non puoi essere vecchia.Per quella colpa di essere nata femmina che impone regole ben precise.E così Rita Pavone, alla veneranda età di 74 anni, si è venuta a trovare nel bel mezzo di un confronto con la bella Rula Jebreal, che alcune di queste “qualità” le rappresenta appieno, attirando su di sé insulti mirati alla sua fisicità.Una cantante che ha dalla sua cinquanta milioni di dischi venduti, partecipazioni a festival, dischi d’oro e soprattutto una grande voce.Un curriculum di tutto rispetto, da togliersi tutti il cappello, se non fosse per quei suoi pensieri non troppo favorevoli ai migranti.I commenti contro “Rita la sovranista” sono stati di bassissimo livello.E quando Amadeus ha annunciato la sua presenza tra i 24 cantanti in gara a Sanremo, l’insulto peggiore è stato alla sua età.Parole irripetibili.Perché a Sanremo la vera protagonista non è la musica.È solo un piccolo dettaglio che va reso più appetibile.Come? Dalla bellezza di una donna, con il vestito che mostra forme e grazie, non certo la sua professionalità.Ma Sanremo è Sanremo, è teatro della Musica italiana, e la voce deve pur contare qualcosa.E vista la lista dei partecipanti alleprecedenti edizioni, nessuno più di Rita Pavone merita di partecipare a pieno titolo.Non per fare politica, come ormai si tende a fare troppo spesso ultimamente in tv, ma per mostrare le sue vere qualità di cantante.Qualità sempre più rare tra le nuove leve musicali che ci propinano trap e rap.Dove il talento langue.Insieme al rispetto!
