SAHEL, DALLA FRANCIA ALTRI 220 SOLDATI ANTI JIHAD MA GLI USA SI SFILANO
L’integralismo islamico cresce nel Sahel, a sud della Libia. Vertice Macron e i leader della regione africana. Tutti a chiedere l’appoggio di Washington, che però potrebbe chiudere le basi nell’area.Eredità coloniale francese nel Sahel e Parigi paga pegno. Il governo francese decide di inviare altri 220 soldati per combattere il terrorismo nella regione. Vertice a Pau, nel sud della Francia con i capi di Stato dei cinque Paesi del gruppo G5 Sahel (Niger, Ciad, Mauritania, Burkina Faso e Mali), «per rafforzare la collaborazione militare di fronte al moltiplicarsi degli attacchi jihadisti», spiega Paolo M. Alfieri su Avvenire. Tutti assieme a chiedere «il prosieguo dell’appoggio cruciale degli Stati Uniti», proprio mentre l’amministrazione Trump sta cercando invece di ridurre la sua presenza militare nella regione, tutta concentrata in chiave anti Iran in Medio Oriente.Macron ha invece annunciato l’invio di altri 220 militari francesi per rafforzare la missione ‘Barkhane’, iniziata nel 2014 e che attualmente impegna già 4.500 uomini. «I partecipanti al vertice di Pau hanno deciso di concentrare immediatamente i loro sforzi militari nella zona delle tre frontiere (Mali, Burkina Faso, Niger)», dove in questi ultimi mesi si sono concentrati gli attacchi, a cominciare da quelli del cosiddetto «Gruppo Stato Islamico nel Grande Sahara»… CONTINUA SU REMOCONTRO:
