LEGGE ELETTORALE, NO A REFERENDUM. ODISSEA NELLO SPAZIO

LEGGE ELETTORALE, NO A REFERENDUM. ODISSEA NELLO SPAZIO

Dove eravamo rimasti ? A Calderoli che impettito presentava il quesito referendario sottoscritto da otto consigli regionali,alla Segreteria della Corte Costituzionale. Per abrogare cosa?E qui la storia diventa interessante. Abrogare la quota proporzionale della nuova legge elettorale passata in sordina a maggio 2019 di cui era artefice ed estensore lo stesso Calderoli. Rosatellum ter il “fantasioso” nome della legge che era strettamente connessa alla madre di tutte le battaglie pentastellate: la riduzione del numero dei parlamentari.Una legge elettorale sottoposta alla condizione sospensiva dell’approvazione con iter aggravato della riforma costituzionale sulla riduzione dei parlamentari. Roba da fare accapponare la pelle. Un pasticciaccio all’italiana con un odore di incostituzionalità intenso e persistente. Ma, la Lega stupiva noi e se stessa con un guizzo magico: la presentazione del quesito referendario per abrogare una legge fornata da uno di loro e votata dai suoi stessi rappresentanti. Si assisteva a una nuova ondata propagandistica all’atto di presentazione del referendum preceduta da roboanti proclami e da perentorie affermazioni :-Con una legge elettorale completamente maggioritaria si impediranno le nascite di governi come l’attuale che mettono insieme minoranze che vanno a fare una maggioranza di palazzo- ( Calderoli)– Noi siamo per chi prende un voto in più vince e governa- ( Salvini) Eliminare ancora un pezzetto di rappresentativitá ? Forse c’era questo intento dissimulato dalla convinzione che il maggioritario puro garantisca governabilità. Referendum, assieme al taglio dei parlamentari,che resa mediatica! Un impatto notevole.Dopo gli immigrati, i porti chiusi, il prima gli italiani è stara la volta della nuova madre di tutte le battaglie: il Referendum! Il Referendum abrogativo di una legge, di cui si rammenta, era stato ideatore e relatore fra gli altri il senatore Roberto Calderoli. E dopo Kramer contro Kramer ecco Calderoli contro se stesso! In previsione della approvazione della riforma costituzionale, sul numero dei parlamentari, altra perla legislativa rosicchiante rappresentativitá lasciataci dal precedente governo, la legge elettorale del 2019 riduce il numero dei collegi penalizzando le regioni più piccole e povere. Ma, sempre sotto silenzio, altro colpo di scena proprio di questi giorni. Le forze di governo, stanno mettendo a punto la nuova legge elettorale ” Germanicum o Brescellum” che tiene conto, ovviamente, della riforma costituzionale ancora in un itinere sub iudice referendario. Una legge elettorale tutta da scrivere e verificare verosimilmente anch’essa, poi,sottoposta vaglio di costituzionalità.Una nuova legge elettorale in concorrenza a quella del 2019 con previsione di un proporzionale puro e il” Diritto di Tribuna” per contemperare la previsionedi una elevara soglia di sbarramento al 5 per cento. E mentre il legislatore moderno si industria, si scervella, cerca di trovare espedienti normativi pro domo della sua corrente politica,la Corte Costituzionale ha dato il suo verdetto sul quesito referendario. Dopo molte ore di Camera di consiglio a maggioranza, la Corte delle leggi ha bocciato il quesito. Il referendum sulla legge elettorale non potrà farsi. La formula giuridica usata è la seguente” eccessiva manipolatività”‘ I giudici hanno ritenuto che gli autori del quesito nel formularlo si siano sbilanciati finendo per coinvolgere anche la legge delega scritta per la revisione dei collegi elettorali legata alla riforma costituzionale in itinere. Un ultra petitum come in gergo viene definito. Da qui la dichiarazione di inammissibilità di un referendum teso a trasformare in maggioritario puro l’attuale sistema . Probabilmente le ragioni al momento recondite, che si scopriranno alla lettura delle motivazioni, vanno ricercate nel fatto che il quesito leghista avrebbe lasciato spazio a una legge che di fatto non avrebbe consentito di votare subito ove fosse stato necessario. Una legge elettorale, definita da più parti “inapplicabile.” Chiosa finale di Salvini:- È una vergogna , è il vecchio sistema che si difende….- Chiosa finale del popolo italiano:- meno male…la democratura a questo giro è stata scongiurata! –