ELEZIONI. GRAZIE SARDINE!
Senza il risveglio della coscienza civile dei cittadini non ci sarebbe stato il raddoppio dell’affluenza e la plastica rappresentazione dell’opposizione possibile rispetto al sentimento di odio che si stava prendendo anche l’Emilia Romagna. Elezioni #2: il centrosinistra, se c’è, funziona. Il PD è primo partito in entrambe le regioni, surclassando la Lega che stava davanti alle europee. Se il centrosinistra esprime cultura (antifascismo, solidarietà, coesione sociale) e si organizza (costruisce coalizioni ampie) può fare bene come in Emilia Romagna, dove non riesce ad esprimersi, arriva all’ultimo momento con candidati “né di destra né di sinistra” e si lascia scappare candidati civici che prendono il 10% come in Calabria allora è più complicato. Elezioni #3: il M5S è morto, per fortuna. Finalmente la stagione dei movimenti “né di destra né di sinistra” è finita: se il csx è in grado di definire il proprio campo di valori e non sembra un’ameba pure lui allora tornano a prevalere le polazizzazioni a destra e sinistra che, in realtà, non se ne erano mai andate. Elezioni #4: il renzismo non esiste, è da mo’ che lo diciamo. Andato via Renzi il PD è risorto dalle proprie ceneri con la bella faccia pacioccosa di Zingaretti mentre delle liste di Italia Viva non si ha traccia: esistono solo il TV e sui canali sociali, ma ancora per poco. Non vedo l’ora di vedere cosa fa il “Polo del buonsenso” in Puglia. Elezioni #5: l’omino nero è battibile, proprio perché è nero. Salvini ha esagerato in Emilia Romagna con le sue sparate, quella del citofono ha fatto addirittura passare gente moderata al voto disgiunto per Bonaccini. Ed è una notizia meravigliosa: è finita la mistica del capitone e la gente si è stufata dell’arroganza: una stagione politica è finita. Elezioni #6: Berlusconi ha più vite dei gatti. In Calabria trascina la candidata e diventa secondo partito, la lega è terza: si conferma come indispensabile al centrodestra e questo è un problema per Salvini più che altro. Elezioni #7: la sinistra radicale rischia di diventare ridicola. In Emilia romagna tre-liste-tre di comunisti e dintorni prendono solo il doppio della infame lista degli antivaccinisti. Credo che non ci siano parole da aggiungere. Elezioni #8: l’Emilia Romagna si è liberata da sola ma 75 anni fa. È un bel risultato poterlo affermare nella giornata della memoria.
