STEFANO MASSINI HA SEMPRE AVUTO IL DONO SACRO DEL SAPER RACCONTARE

STEFANO MASSINI HA SEMPRE AVUTO IL DONO SACRO DEL SAPER  RACCONTARE

Stefano Massini ha sempre avuto il dono sacro del saper raccontare. Lo so dai tempi in cui praticamente esordì con me riadattando per il teatro le prediche di Savonarola, bellissime. Una esperienza indimenticabile che abbiamo avuto insieme nel ventre di S. Maria Novella a Firenze, e poi dal suo pulpito vero a San Domenico a Bologna. Ma mi colpì la potente efficacia di Stefano anche quando lo accompagnammo, io e Massimo Bonetti, nel suo esordio teatrale che raccontava le vicende tragiche di Derek Rocco Barnabei,ucciso sulla sedia elettrica in America senza le prove necessarie per la sua colpevolezza. E qui, in questo suo racconto per Piazzapulita, è di nuovo forte, incisivo, per un argomento che ci sta circondando come un virus, come il corona virus, ma forse più letale e preoccupante. Questo nuovo razzismo strisciante, che non ha più vergogna di scrivere persino sui muri il suo torto, la sua stupidità, la sua ignoranza, il suo odio. E siccome io non vedo genitori , scuole, misure o politici dotati della statura adeguata per contrastare un simile fenomeno, e vedo la sinistra, i miei amici Verdi, piccoli e deboli di fronte all’ondata di merda, temo che la prima responsabilità, la prima forza, la prima diga da erigere contro questo male siamo noi. Siamo noi nel nostro centimetro quadrato. Non siamo in guerra, ma nemmeno in pace…