L’INCOERENZA DELLA COERENZA
Ci sono dei momenti particolari che nel nostro lessico politico o anche di costume, in cui rimbalzano ossessivamente particolari parole: questo è il momento diCOERENZA.E come spesso accade, non solo la parola è usata ossessivamente e a sproposito, ma ne viene fatto un feticcio al quale piegare ogni ragionamento e riflessione.COHAERENTIAè sostantivo latino composto da cum (con) e haerere (essere attaccato) quindi “saldamente attaccato in tutte le parti” e cioè privo di contraddizioni e di squilibri al suo interno.In altre parole possiamo dire che il significato ultimo di Coerenza èConformità tra le proprie convinzioni e l’agire pratico.Ora è indubbio che la conformità fra il pensiero e l’azione è necessaria ed indispensabile in un determinato contesto, date certe situazioni, certe condizioni esterne od interne, ma “coerenza” impone che quando situazioni e condizioni variano e mutano l’azione, sempre conforme al pensiero, possa assumere atti pratici e cammini diversi.Non solo ma, quante volte il pensiero può variare, per piccoli scostamenti o anche di colpo? A chi non è capitato? Se così non fosse il progresso e l’evoluzione sarebbero inevitabilmente tarpati.Allora certamente connessione fra convinzione ed agire pratico, ma connessione fra convinzione che si affina e matura ed agire pratico che risente della temperie variabile del contesto in cui ci troviamo ad agire.Io per esempio già nel ’68, quando mi capitava di parlare e di discutere con gli altri, mi vantavo di avere “l’incoerenza della coerenza”, ma era un concetto poco ricevibile se anche allora non ne spiegavo il significato e le motivazioni.
