GIORGIO SCANZI UN DOTTORE CHE RAPPRESENTA L’ITALIA MIGLIORE
L’uomo che vedete qui si chiama Giorgio Scanzi. 65 anni. Dottore, primario di Medicina all’ospedale di Codogno. Doveva andare in pensione il 29 febbraio. Ma ha deciso che il riposo lungamente atteso potevano attendere. Perché l’emergenza c’è, ed è lì. A Codogno. E c’è quindi bisogno di lui in prima linea, a combattere. Ha quindi rinunciato alle ultime ferie, si è messo in marcia ed è subito tornato in corsia. E da giovedì non ha più lasciato il reparto. Nonostante i rischi, nonostante il pericolo. Nonostante i casi aumentino di ora in ora. Anzi: proprio a causa di quello Giorgio è lì. In queste ore in cui in Italia stanno venendo fuori i peggiori sciacalli, non solo in politica ma anche nella società, con dei vermi (perché questo sono) che si stanno spacciando per medici per entrare nelle case di privati cittadini a rubare, è a persone come Giorgio Scanzi che rivolgiamo allora il nostro sguardo. Lo rivolgiamo verso l’Italia migliore. Quella che lotta, che si sacrifica. Un abbraccio dott. Scanzi, lei è davvero un grande Uomo. Di quelli con la “u” maiuscola.
