VINCENZO BOCCIA: 3 MLD NON BASTANO, OCCORRE UN PIANO SHOCK PER L’ECONOMIA

VINCENZO BOCCIA: 3 MLD NON BASTANO, OCCORRE UN PIANO SHOCK PER L’ECONOMIA

Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, in un’intervista a Radio 24.  puntualizzando che certo, i 3,6 mld di sforamento che ha chiesto il Governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus è un intervento positivo, ma considerate le ripercussioni in ogni settore dell’economia non sono sufficienti a bypassare i problemi del momento. Secondo l’opinione di Boccia serve un grande piano d’infrastrutture di lungo respiro, che coinvolga l’intera Ue.  Dovrebbe prevedere una durata di dieci anni, per un valore di 3mila miliardi di euro, con l’obiettivo di riportare equilibrio laddove questa emergenza ha creato danni, soprattutto nel settore industriale, ma anche in quello finanziario.  Le banche infatti sono già in affanno nei mercati. Proprio nei giorni scorsi i titoli degli Istituti di credito hanno registrato a Piazza Affari (ma anche nelle altre Piazze europee), perdite notevoli, secondo gli esperti l’impatto del coronavirus porterà ad un aumento consistente del flusso degli Npl (Non performang loans), ossia dei cosiddetti crediti deteriorati. Mercoledì 4 marzo è intanto in agenda l’incontro a Palazzo Chigi tra i rappresentanti di Confindustria e il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Il presidente Boccia intende discutere in questa sede dell’urgenza relativa ai problemi nel mondo dell’industria, e soprattutto della necessità di agire quanto prima per evitare ulteriore stallo nel versante produttivo. Così si è espresso nel corso dell’intervista a Radio 24: “La questione economica è diventata un’autentica emergenza, ed è anche una sfida per tutto il Paese, non solo per il Governo.” Il mondo produttivo, per ovvie ragioni di emergenza sanitaria, vive una situazione di blocco, che impedisce lo svolgimento della normale attività. Da qui le preoccupazioni del presidente Boccia. E’ evidente che una situazione  di questa portata non potrebbe essere tollerata a lungo, perché in qualche modo, l’impatto coronavirus sta agendo come meccanismo di blocco degli ingranaggi nel sistema economico. Le percezioni del momento riguardano l’urgenza degli interventi, secondo Boccia non c’è neppure un giorno da perdere, perché i danni si trasformano in numeri drammatici, ogni giorno. “E’ importante agire immediatamente – aggiunge – e attivare tutte le risorse disponibile, liberando subito quelle già stanziate. Si potrebbe fare riferimento, come modello, al Ponte Morandi, alla sollecitudine adeguata per la ricostruzione. Così dovrebbe essere anche ora per le infrastrutture del Paese, dalle piccole, medie e grandi.” E poi il presidente propone un Piano transeuropeo di opere, per un valore di 3mila miliardi. Intanto Bruxelles ha già dato l’ok alla flessibilità richiesta dal governo italiano. E’ stato lo stesso Commissario Agli Affari Economici dell’Unione, Paolo Gentiloni, a rassicurare l’Italia, dichiarando al riguardo che “l’Ue è pronta ad usare tutte le opzioni di policy disponibili, se e quando necessario, per preservare la crescita dai rischi dell’emergenza in atto”. Secondo Vincenzo Boccia, la flessibilità chiesta dal Governo per le proporzioni della crisi è insufficiente a contenere l’impatto con relative implicanze causato dalla lotta contro il virus. “E’ necessario essere protagonisti – afferma il presidente di Confindustria – occorre una grande prospettiva, non risorse che rapportate ai danni sarebbero irrisorie. Per questo si rende necessario agire a livello europeo, con un piano infastrutturale transeuropeo. Queste infrastrutture potrebbero essere poi date in garanzia per l’emissione di eurobond da parte della Banca Centrale Europea”. E aggiunge: “l’Italia deve muoversi subito, deve difendere la sua dignità e capacità d’azione.” Le formule in questo periodo sono diverse, tutte volte a trascinare via il Paese da questo terreno limaccioso nel quale si è bloccato. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha nei giorni scorsi dichiarato che una reazione vigorosa all’impatto economico provocato dal virus, è indispensabile. “Bisogna intervenire nel sistema – afferma – il lavoro è il  migliore antidoto alle ripercussioni causate dall’emergenza sanitaria. Ma è necessario fare un ragionamento di sistema. Noi del sindacato, insieme alle imprese, abbiamo già provveduto a presentare un documento congiunto, chiedendo interventi urgenti al Governo. Un’agenzia nazionale di sviluppo, con la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti, riteniamo sia una buona proposta”. Ma l’allarme riguarda tutto il sistema economico, e gli Organismi preposti alla sorveglianza di questo delicato equilibrio. La Bce, tramite la presidente Lagarde ha fatto sapere che “l’Eurotower sta attentamente vagliando le implicazioni sull’economia dovute al coronavirus: “Siamo pronti ad intervenire con misure appropriate e mirate, se necessario”. Previsti tagli dei tassi, anche da parte della Fed, che dovrebbe agire in tal senso proprio questo mese, e non si tratterà di un singolo intervento. Tutto questo non andrà a vantaggio del credito delle Banche, ma il sostegno all’economia in questo momento di emergenza globale è quasi di prassi.