IL CAPOLAVORO A COSTO ZERO DI GIAPECO CAPORALI

Fa tenerezza pensare che il miniaturista perugino Giapeco Caporali – fratello del più talentuoso Bartolomeo titolare di un’avviatissima bottega – abbia eseguito il suo capolavoro non ricevendo per esso alcun compenso. Nel 1474 mentre era priore del Comune di Perugia miniò per gli Annali decemvirali una pagina, si trova all’Archivio di Stato – Perugia, con la lettera I. Gli sarà parso sconveniente emettere fattura e come scrisse sotto la lettera non chiese parcella alcuna “Non guardare a tal lavoro / che Giapeco del Caporale magnifico priore / el fe et non è costo denaio al notaro loro”. Un foglio miniato in inglese è detto “documento illuminato” e davvero “le miniature entro le iniziali danno in effetti aria e luce alle pagine e dispongono l’occhio a comprendere e riflettere sul testo, illuminando e aprendo la mente”. (Galleria nazionale dell’Umbria) Questa lettera I di Giapeco illumina tutta la pagina. È bellissima. La foto di Sandro Bellu, come al solito impeccabile, restituisce in buona parte la bellezza dell’attorcigliato verde corpo del serpente, della testa a forma di grifo, dell’oro del becco che riflette la luce, delle foglie d’acanto turchino e rosso arancio che lo circondano. Dono per il Comune, ma ancor di più omaggio alla potente famiglia dei Baglioni. Il bianco del foglio, il rosso e il verde riproducono i loro colori, il turchino con banda oro e cimiero era il loro stemma e Giapeco aveva un fondaco in affitto dalla madre della celeberrima Atalanta Baglioni. Speriamo che con il suo gratuito capolavoro il buon Giapeco, accontentando Comune e Baglioni, sia riuscito a prendere due piccioni con una fava.