IL PAZIENTE ZERO È TEDESCO, MA GLI UNTORI PER TUTTO IL MONDO SIAMO DIVENTATI NOI
Più breve ancora. Anche perché non so se davvero dobbiamo prepararci a chiudere tutto, come se fossimo una Wuhan, oppure no. Ce lo diranno gli scienziati, e ci diranno se il virus sta cambiando. Se hanno chiuso le scuole ovunque una ragione c’è. E Burioni, che per me resta un punto di riferimento, continua a dire: state a casa. Da domani obbedirò: non voglio essere contagiato, e neanche contagiare. Emerge nel frattempo che il paziente zero è tedesco, e noi ci siamo accollati la maschera degli untori in tutto il mondo. Se è così siamo stati, nello stesso tempo, onesti e ingenui. Abbiamo pensato più alla salute, impreparati ma leali nel fornire i numeri, che alla borsa, come per calcolo o imperizia hanno fatto altri. Che sia una piccola ragione di orgoglio, in un’Europa malata, dai confini greci a Berlino. Ce n’è bisogno, se forse tenere duro non sarà più continuare come prima, uscire a testa alta, e difenderci con un po’ di ironia, ma chiudere la porta alle nostre spalle, a denti stretti, prima la salute.
