ALEXIS TSIPRAS:SBAGLIA CHI CONTROLLA I CONFINI CON L’INTOLLERANZA RAZZISTA
ALEXIS TSIPRAS:SBAGLIA CHI CONTROLLA I CONFINI CON L’INTOLLERANZA RAZZISTA E I PURGATORI “Nei sette mesi del governo Mitsotakis la questione migratoria è peggiorato. Noi abbiamo lasciato Moria con 5.600 persone e oggi Moria, che già con 5.600 persone era la vergogna dell’Europa, ne ha 25.000 di persone”, ha detto Alexis Tsipras durante la sua intervista al canale Mela la sera del 3 Marzo, insistendo che non dobbiamo trattare i profughi e gli immigrati “come invasori e nemici”. “L’UE viene oggi a dirci, dandosi una pacca amichevole sulle spalle, che il problema è [di creare] un scudo nel nostro confine terreste”, ha avvertito Tsipras.Secondo il presidente di SYRIZA ed ex primo ministro greco, Mitsotakis “ci ha fatto un regalo di comunicazione oggi. E sapete qual è il regalo della comunicazione? Andare a Evros e identifichiamoci con chi? Con i più duri dell’Europa. Chi sono i duri dell’Europa? Quelli che hanno chiuso il confine a noi. Cioè? I paesi di Visegrad e il signor Kurz e tutti quelli dei Balcani che hanno chiuso il confine con noi. Guadagneremo qualcosa se ci identifichiamo con i duri dell’Europa? Questi vogliono che la Grecia diventi la scatola nera. Il magazzino delle anime. Questo è quello che vogliono. E certamente vogliono esprimere i loro sentimenti di intolleranza razzista verso i rifugiati. Questa è la posizione della Grecia in Europa e nella storia?”, si è interrogato Tsipras.“Nel 2015 abbiamo avuto 860.000 [profughi e immigrati] registrati. Da dove sono entrati? Lo sapete? Dalle nostre isole. Perché sono venuti nelle nostre isole? Perché volevano rischiare la vita in mare e rischiare di annegare? Forse perché gli piaceva fare dello sport di mare? Evros era chiuso. Il nostro governo aveva chiuso Evros senza tamburellare, senza creare un’atmosfera di intolleranza, senza incitare i cittadini a prendere i fucili da caccia e le carabine”, ha continuato Tsipras.“Ma il problema, e lo ripeto, non era nè nel 2015 nè oggi quello dei confini terrestri. E abbiamo fatto bene a sorvegliargli. Come abbiamo fatto nel 2015. Il problema grande del nostro paese sono le isole. Quando avevo affermato nel 2015 alla Fiera Internazionale di Salonicco che i confini terresti li puoi sorvegliare perché (se lo fai) non metti a rischio vite umane ma che sono un’altra cosa i confini in mare, perché non hanno una consistenza materiale, sono caduti su di me per mangiarmi vivo. Come se io non sapessi che esistono i confini marittimi. Naturalmente che esistono. Ma quando uno si trova in mare e la sua vita è un pericolo in base al diritto internazionale hai solo un obbligo: raccoglierlo e salvarlo”, ha detto Tsipras.“Dobbiamo muoverci in base ai nostri valori. Quando parliamo di controllare i confini con intendiamo che dobbiamo esercitare la violenza o dobbiamo minacciare le vite umane. In base ai nostri valori dobbiamo salvaguardare quella che chiamiamo sicurezza nazionale. Ma io insisto, la cosa ovvia è il controllo delle frontiere, ma se le politiche di prevenzione – allontanamento, significa creare delle condizioni di purgatorio nelle isole con 50.000 profughi e immigrati a Moria e ritenere che impedire a queste persone provate ed infelici di arrivare, fatte attenzione, perché vi sbagliate”, ha continuato Tsipras. L’Intervista di A. Tsipras è durata poco più di trenta minuti.I suoi punti principali: Domanda: Benvenuto, lei è allo studio di Mega per rispondere alle nostra domande. Vorrei cominciare dal significato della sua presenza a Mega che è un canale aperto, forte, accanto all’informazione del cittadino…Tspras: Anch’io sono contento di essere qui con voi e voglio augurarvi buon successo. È passato molto tempo da quando sono venuto a Mega. Il vecchio Mega. Ma questa volta vengo in un canale, il Mega, che non aveva il precedente. Ha il permesso – la licenza di trasmissione. È questo credo che sia molto importante, una conquista per l’informazione: avere le regole, che nessuno trasmette in modo illegale e naturalmente qualche volta le regole costano ai proprietari [dei canali televisivi], ma cosi dev’essere. Domanda sulla situazione migratoriaAvrei sperato in questi momenti critici che il partito al governo mostrasse la serietà e responsabilità dovuta, perché la cosa più facile è fare opposizione all’opposizione. Quando sei al governo, è difficile gestire le questioni critiche e soprattutto le questioni nazionali. E nelle questioni nazionali critiche, è necessario che vi sia almeno un quadro minimo per la comprensione tra le forze politiche.Nei sette mesi del governo Mitsotakis la questione migratoria è peggiorata. Noi abbiamo lasciato Moria con 5.600 persone e oggi Moria, che con 5.600 persone era la vergogna dell’Europa, ne ha 25.000 persone.Domanda: Parleremo di Moria. Andiamo a vedere che succede nei confini.Tsipras: Esattamente Domanda: Ha fatto bene o male il governo a chiudere le frontiere?Tripras: Non c’è dubbio che quando hai un tentativo di massa di flussi nel paese ogni governo avrebbe fatto quello che ha fatto il governo di oggi. Su questo voglio essere sincero. Domanda: Lei avrebbe fatto lo stesso?Tsipras: Ma questo abbiamo fatto noi. Nel 2015 abbiamo avuto 860.000 [profughi e immigrati] registrati. Da dove sono entrati? Lo sapete? Dalle nostre isole. Perché sono venuti dalle nostre isole? Perché volevano rischiare la vita in mare e rischiare di annegare? O perché gli piaceva fare sport in mare? Evros era chiuso. Il nostro governo aveva chiuso Evros senza tentennamenti, senza creare un’atmosfera di intolleranza, senza incitare i cittadini a prendere i fucili da caccia e le carabine. Avevamo chiuso la frontiera in modo efficace. Avevamo chiuso i flussi con efficacia, le dogane, tutta la zona di Evros. Domanda: Il problema di Evros non lo ha creato Erdogan? Con certe azioni…Tsipras: Avete ragione quando parlate dell’organizzazione di un tentativo di utilizzare la questione migratoria come strumento [di pressione] da parte della Turchia. Posso parlare per tantissimi minuti, molti di più di questa trasmissione, degli errori del primo ministro rispetto alla questione migratoria. Da quando ha annullato il ministero delle Politiche dell’Immigrazione e dopo sette mesi ha detto che ha sbagliato e lo ha istituito di nuovo.La cosa cruciale oggi non è tanto confrontarsi a vicenda ma di essere coscienti che stiamo affrontando una minaccia geopolitica, non solo di fronte al dramma dei rifugiati che non dobbiamo trattare come nemici e invasori, ma di fronte ad una minaccia geopolitica da parte della Turchia. E quando abbiamo una minaccia di carattere geopolitico, ripeto, le forze politiche dobbiamo per avere un quadro minimo di comprensione. Se non di unità.Prima di tutto abbiamo oggi una Turchia che aumenta le sue provocazioni e non solo a Evros e con i flussi migratori. Ma le aumenta con la presenza di una nave per ricerche sottomarine nelle acque della zona economica esclusiva della Grecia, le aumenta con un accordo che viola i diritti di sovranità del paese [con la Libia], e se volete tutto quello che succede negli ultimi giorni non deve essere visto come un fulmine a cielo sereno. Perché il presidente turco ha minacciato sia la Grecia che l’ UE che vuole violare la Dichiarazione comune dell’UE con la Turchia e lasciare i flussi migratori senza controllo da tanti mesi.La Grecia in questo momento deve rivendicare dall’UE un appoggio sostanziale. Queste persone infelici, nella grande maggioranza non vengono per vivere a Lesbos, a Chios, a Samos, a Leros o ad Alexandroupolis. Vogliono andare in Europa, l’Europa centrale. L’UE viene oggi a dirci, dandoci una pacca amichevole sulle spalle, che il problema è creare un scudo nel nostro confine terreste. Ma il problema, e lo ripeto, non era nè il 2015 nè oggi il problema dei confine terrestri. E abbiamo fatto bene a sorvegliargli. Come abbiamo fatto nel 2015. Il problema grande del nostro paese sono le isole. Quando avevo detto nel 2015 alla Fiera Internazionale di Salonicco che i confini terresti li puoi sorvegliare perché (così) non metti a rischio vite umane ma che sono un’altra cosa i confini del mare, perché non hanno una consistenza materiale sono arrivati su di me per mangiarmi vivo. Come se non sapessi che esistono i confini marittimi. È naturale che esistono. Ma quando uno si trova in mare e la sua vita è un pericolo in base del diritto internazionale hai solo un obbligo: di raccoglierlo e salvarlo.Dobbiamo muoverci in base ai nostri valori. Quando diciamo di controllare i confini non diciamo che dobbiamo esercitare la violenza o minacciare vite umane. In base dei nostri valori dobbiamo salvaguardare quella che chiamiamo sicurezza nazionale. Ma io insisto, la cosa ovvia è il controllo delle frontiere, ma se le politiche di prevenzione – allontanamento significano che dobbiamo creare condizioni da purgatorio nelle isole con 50.000 profughi e immigrati a Moria e ritenere che impedire a queste persone provate ed infelici di venire, fatte attenzione, perché vi sbagliate… [si interrompe] Domanda: Ma il vostro partito ha funzionato molte volte come ONG…Tsipras: Nel 2015 860.000 mila persone sono state registrate nelle nostre isole e sono passate come profughi e immigrati dalla Siria e non solo, per andare nel resto dell’Europa. I confini erano aperti. L’immagine della Grecia nel mondo era la immagine delle due vecchie a Lesbos che si prendevano cura a un neonato. Domanda: Si, però ora la gente reagisce…Tsipras: A questo voglio arrivare. Non mi fatte ricordare che dicevate [tutti] che SYRIZA portava i profughi. E dopo le elezioni si sono moltiplicati. Sentite un attimo. Più di 860.000 mila sono passati sulle spalle dei greci andando verso l’Europa. Improvvisamente l’Europa ha chiuso le frontiere. E vuole trasformare la Grecia in una scatola nera. E che ha fatto allora il mio governo? Ho rivendicato con tutta la voce che avevamo, con tutte le alleanze che avevamo, a parte che la Grecia era sotto i Memorandum, a parte che la Grecia era in una condizione difficile nel mezzo di un fallimento, però abbiamo chiesto di avere una via di uscita attraverso la Dichiarazione comune tra l’UE e la Turchia, per far finire i flussi e avere i ricollocamenti. Abbiamo avuto 25.000 ricollocamenti verso l’Europa e 2.500 raggiungimenti familiari per lo più verso la Germania. Non voglio negare alcuna responsabilità. Ma allora abbiamo trovato una soluzione. Oggi abbiamo la cancellazione unilaterale di un accordo da parte della Turchia. E di fronte alla cancellazione unilaterale di un accordo che fa l’UE? Niente, fischia con indifferenza. Domanda: Come commenta le recenti dichiarazioni della Commissaria europea per gli affari interni?Tsipras: Le dichiarazioni rilasciate dalla Commissaria per gli affari interni dell’UE rivelano l’estensione dell’ipocrisia e dell’irresponsabilità del governo di Mitsotakis principalmente nei confronti del popolo greco.Come ha affermato lei stessa, il governo greco non ha nemmeno sollevato la questione della condivisione dell’onere della crisi con il trasferimento dei rifugiati dalla Grecia in altri paesi dell’UE!Si spiega perché ieri sia la leadership europea che lo stesso Mitsotakis non hanno parlato di ricollocamenti, ma solo di risorse economiche in cambio della trasformazione del Paese in un deposito di anime. Infine, il governo deve lasciare la gestione comunicativa e la coltivazione di un clima di frenesia nazionalista e di fare la cosa ovvia: Rivendicare immediatamente un Consiglio europeo di emergenza, sanzioni per i ricatti turchi e solidarietà reale degli Stati membri verso la Grecia attraverso un programma di ricollocazione. Domanda: Perché insiste sul fatto che il problema del rifugiati è nelle isole e non a Evros?Tsipras: Prima di tutto, per far finire la speculazione, la protezione del confine è ovvia. Tuttavia, ciò che il governo ha fatto in questi giorni è uno sforzo concertato per sfruttare ad uso interno il crudele ricatto di Erdogan promuovendo i flussi [di profughi e immigranti] verso Evros. Per far dimenticare la drammatica situazione che ha creato nelle isole e il casino senza precedenti della scorsa settimana che ha trasformato le isole in uno scenario da guerra civile. E nella crisi del 2015-2016, quando SYRIZA è stato chiamata ad affrontare molteplici flussi, Evros è stato sorvegliato e gli ingressi illegali erano minimi se non trascurabili.Il vero problema è stato e rimane le isole, indipendentemente se il signor Mitsotakis cercha di organizzare degli show comunicativi a Evros per radunare il suo pubblico. Perché le isole sono quelle che hanno e continueranno a ricevere i maggiori flussi di rifugiati e immigranti. Le isole, che con sette mesi di ritrattazioni e di rifiuto del governo di congestionarle, ci hanno portato ad un punto esplosivo sia per gli isolani che per i richiedenti asilo. Cosa farà il governo nelle isole? Annegherà la gente? Effettuerà ricollocamenti? Domanda: Perché sta dicendo che il congelamento del diritto di asilo è una bolla di comunicazione che peggiorerà drasticamente la situazione dei rifugiati?Tsipras: Il governo ha annunciato dopo il Consiglio del ministri e le autorità competenti il congelamento del diritto di asilo solo per soddisfare un pubblico conservatore o addirittura di estrema destra. Tuttavia, non solo contravviene al diritto internazionale e alla Convenzione di Ginevra, ma avrà esattamente l’effetto opposto a quello che intende raggiungere.Il congelamento dei procedimenti di asilo per un mese ritarderà, piuttosto che accelerare, il processo di esame delle richieste di asilo e prolungherà la permanenza nel paese. In effetti, solo pochi mesi fa il governo [di Mitsotakis] ha approvato una legge che vuole accelerare le procedure di asilo.Se, tuttavia, il messaggio che il governo vuole trasmettere con questa decisione è che anche coloro che hanno diritto alla protezione come i rifugiati saranno privati del loro diritto di presentare la domanda d’asilo e saranno espulsi immediatamente è in chiara violazione del diritto internazionale, e in particolare della Convenzione di Ginevra per i Rifugiati e la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.Allo stesso tempo sorge la domanda pratica – al di là della questione del diritto internazionale – chi accetterà il ritorno di queste persone? L’UE accetterà la loro delocalizzazione nei paesi europei? L’UE aiuterà a rimpatriare le persone a cui è stato negato asilo nel loro paese di origine? Li accetterà la Turchia, mentre allo stesso tempo sospende l’applicazione della Dichiarazione [comune con l’UE]? Li accetteranno i paesi di origine, che accettano con enormi difficili perfino i rimpatri forzati anche dalla Germania, di persone a cui sono state respinte a tutti i livelli le loro domande d’asilo? E anche se viene trovata una soluzione, dove rimarranno per mesi migliaia di nuovi arrivi fino all’applicazione [della decisioni del governo di Mitsotakis?
