CORONAVIRUS. DIMOSTRIAMO IL NOSTRO AMORE PER LA VITA
amici, siamo seri e giusti in questa emergenza, che non ci aspettavamo. Nessuno di noi poteva prevederlo, non in questi termini. Eppure ci siamo dentro fino al collo. Dunque, coltiviamo lo spirito forte, aiutiamoci l’un l’altro, confortiamoci, dimostriamo il nostro amore per la vita. E, detto questo, veniamo a patti con il panico, sobriamente. Soprattutto senza smettere di relativizzare, contestualizzare. Io sono preoccupato e anche angosciato, ma mi ricordo bene i racconti di mia madre che a 17 anni vedeva dalle imposte di casa sua, gli stivaloni delle SS naziste che marciavano per le strade di Roma a rastrellare ebrei, omosessuali e dissidenti per i campi di sterminio; che sentiva le bombe sopra San Lorenzo, le mitragliate a Via della Giuliana; che mangiava pane nero e faceva il caffè con la cicoria; che dormiva con due sorelle nello stesso letto tremando dal freddo, con il coprifuoco e le orecchie tese a sentire il suono delle sirene.
