IL GENIO E LA CREATIVITÀ ITALICA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
Una voce grida “Wuhan” e migliaia di persone, all’unisono, gli rispondono “Resisti!”.Poi di nuovo silenzio. Inno di Mameli a palla allo stereo del terzo piano, “Azzurro” al secondo, Rino Gaetano al quarto, quella del palazzo di fronte sbatte i coperchi delle pentole tra loro tipo orsetto della Duracell, diverse trombette sfiatano in lontananza, raudi, tricchettracche e miccette per i più piccoli, da qualche parte qualcuno soffia malamente dentro l’aulos delle medie il Bolero di Ravel, si affaccia quello vestito da Morgan che canta “Le buone intenzioni, la maleducazione, la tua brutta figura di ieri sera”, un vecchio si incazza perché a quell’ora lui vuole riposare, da qualche parte spunta una vuvuzela comprata per i mondiali del 2010, tre studentesse fuorisede ballano Waka Waka sul balcone. Dai, che è venuto bene, rifacciamolo.Tutti col cellulare acceso rivolto verso l’alto, così ci vede il satellite.Uno esce con l’abat jour in balcone, che dal satellite si vede meglio.Quello del quarto piano ripropone Rino Gaetano, allora quello del terzo (che è più patriottico) lo sovrasta con la maggiore potenza del suo Mameli sparato a cannone.Qualcuno proietta un gigantesco simbolo di Batman sul palazzo di fronte. Ci sono momenti in cui vorrei abbracciarvi tutti.
