LA PEGGIORE PUTTANATA SUL CORONAVIRUS
La peggiore puttanata che ho sentito in questi giorni, che pure di puttanate non sono stati avari, è quella della livella:di fronte al virus siamo tutti uguali, il virus attacca ugualmente ricchi e poveri, e così via. Perché chi ha un appartamento di 30 metri quadri, in cui magari sta in più d’uno,ha un livello di reclusione infinitamente più doloroso e angosciantedi chi ha non dico una villa, ma semplicemente spazio in casa e terrazzi. Perché chi ha attorno un quartiere vero, non un dormitorio, esce di casa e trova un po’ di vita, seppur solo l’alimentari, la farmacia e l’edicola.Gli altri, solo deserto e cemento. Non si sta a Monti come al Corviale, alle Colonne come a Gratosoglio. Eddai. Perché i luckies, se i figli a casa scalpitano, chiamano le babysitter a 10 euro l’ora,i meno abbienti si attaccano e dopo un po’ escono pazzi. Perchéchi ha solo il medico di base lo chiama e trova sempre occupato, chi ha quello privato trova subito risposte, conforto e ricette. Perché se sei un precario o una piccola partita Iva,stai semplicemente finendo i soldi e non sai come pagare l’affitto; chi ha robusti risparmi, manco ci pensa. Perchéc’è chi fatica a comprare i giga, che ormai vanno via come il vento, e quindi può comunicare meno quando la comunicazione digitale è tutto; e c’è chi nemmeno sa quanto paga per la sua connessione flat sue due o tre device. Perchéla tragedia psichiatrica è e sarà terribile, e lo strizzacervelli se lo potranno permettere solo quelli che stanno in punta di piramide, gli altri ad andar bene uno Xanax. E per infinite altre ragioni, altro che livella.Questo è un moltiplicatore di disuguaglianze. Che peraltroè solo il frutto di semi piantati molto prima, e non costringetemi a fare la storia degli ultimi trent’anni, che ne abbiamo già parlato troppe volte, anche se adesso grida ancora più vendetta a dio.
