LE PAROLE PER DIRLO

LE PAROLE PER DIRLO

La rinuncia europea al Patto di stabilità? Un nuovo Piano Marshall. L’esplosione del contagio a Wuhan? Una nuova Cernobyl. L’irruzione della pandemia negli Usa? Una nuova crisi di Suez. Chi prova ad analizzare l’impatto politico del Coronavirus inevitabilmente finisce per utilizzare termini e paragoni ben piantati nella storia del Novecento. Che valgono quel che valgono, ovvero poco o nulla. In realtà non abbiamo (ancora) le parole giuste per parlare della pandemia. E non le abbiamo perché non abbiamo i concetti, tale e tanta è la novità di ciò che stiamo vivendo. C’entra la globalizzazione, l’ambiente, la relazione Stato-cittadino, i rapporti di forza tra le nazioni, l’idea di frontiera e quella di salute pubblica. I sistemi di produzione, il ruolo dello Stato nell’economia, i diritti di chi produce e di chi lavora. E’ un’immensa revisione del nostro modo di vivere come individui, gruppi sociali e popoli. Potrà produrre tanto o poco, magari anche conseguenze sgradevoli. Ma è appena cominciata.