SE NE ANDATO ITALO NANNINI. UN UOMO BUONO
Se ne è andato Italo. E’ morto apparentemente solo, senza nessuno che gli tenesse la mano. Che gli carezzasse, con amore, ilvolto.Italo Nannini soffriva di cuore. Il coronavirus non lo ha ucciso direttamente. Da gran vigliacco non ha avuto il coraggio di sfidarlo. Da gran vigliacco ne ha reso impossibili le cure che lo avrebbero salvato. Nei nostri ospedali, lo spazio per altri mali, si è ridotto al lumicino.Italo era il fondatore di l’Africa chiama, una onlus che ha permesso a migliaia e migliaia di bambini e bambine africani di sentirsi esseri umani. Di poter studiare. Di aver da mangiare. Di giocare spensieratamente. Perché il lavoro dei bambini deve essere soprattutto questo.Italo era un uomo schivo, terribilmente severo. Innanzitutto con se stesso. Mai ha cercato gli onori della cronaca. Era piuttosto un uomo che ringraziava la vita per avergli concesso di essere utile a una moltitudine di esseri umani che considerava tutti come suoi figli. E ne aveva quasi vergogna perché sognava, giustamente, un mondo in cui non ci fosse più bisogno di aiutare. Un mondo giusto. Forse, per questo, era sempre lui a ringraziare perché amare è un dono ricevuto, è salvare se stessiEra un uomo rigoroso. I bilanci della sua organizzazione erano un esempio di trasparenza. Spese burocratiche ridotte all’osso perché ogni donazione giungesse quasi integralmente a destinazione.E’ per questo che sono sicuro che in quelle ultime ore, nella solitudine di quella corsia d’ospedale, in fondo non sia stato solo.Gli avranno certamente fatto compagnia mille e mille sorrisi e le carezze dei suoi mille e mille bambini. Quasi un coro di angeli.Grazie Italo. E’ stato bello conoscerti.
