IL “DIVIDI ET IMPERA” DI FELTRI NON FUNZIONA, L’ITALIA E’ UNITA

IL “DIVIDI ET IMPERA” DI FELTRI NON FUNZIONA, L’ITALIA E’ UNITA

Ecco un’altra perla del direttore di Libero, questa volta si riferisce al dualismo, secondo lui, tra nord e sud. Parlando dei meridionali dice testualmente con un twitt:“Solita lite tra Sud e Nord, niente di più tedioso. I meridionali accusano i settentrionali di essere gli untori, però dimenticano di essere venuti spontaneamente in Lombardia. Potevano restare dalle loro parti” (28 Marzo 2020 ore 20.10). Una considerazione che scaturisce da una mente che è ossessionata da tutto ciò che non fa parte del suo“emisfero”, dopo gli immigrati attacca nuovamente i meridionali, naturalmente mentendo sapendo di mentire. Non voglio cadere nella trappola di creare dualismo in un momento dove il popolo italiano si è unito ma per testimoniare quanto siano sbagliate ed offensive le parole di questo “illustre direttore” devo ricordargli che nel corso della partita di calcio Brescia – Napoli i sostenitori della squadra locale si lasciarono andare ai soliti cori che, questa volta dimenticando il Vesuvio, inneggiavano per i napoletani al coronavirus, tant’è che la Lega Calcio sanzionò con una multa tale atteggiamento. Di li a qualche giorno scoppiò il caso ed una provincia delle più colpite fu proprio Brescia. La risposta dei napoletani fu uno striscione al San Paolo che citava:“Nelle tragedie non c’è rivalità. Uniti contro il Covid -19”. Nessuno dal Sud ha mai pensato di speculare sulla tragedia affermando certe enormità, come lui per “istruire” Salvini, solo una mente cinica può partorire certe crudeltà, certe cattiverie. Oltre a ciò da Napoli e da tutto il Sud ogni giorno partono tante voci che solidarizzano con Bergamo, Brescia, Milano e tutto il Nord, ma è un agire con tutte le zone colpite. Da Napoli sono partiti ieri 12 medici per unirsi a quelli già arrivati in Lombardia. E come dimenticare l’apporto dato dal Prof. Ascierto per sconfiggere il virus, Ascierto luminare della medicina e napoletano. A dispetto di quanto afferma il direttore di Libero quindi, non esiste rivalità, specialmente nella tragedia. Che se ne faccia una ragione l’Italia, quella sana, quella solidale, quella antifascista c’è, è unita e reagisce tutta insieme a scapito della propaganda becera sulla rivalità Sud Nord che si unisce al “cavalcare la paura della gente” per instradare il suo “protetto” sulla strada della conquista del potere, e con questi deprecabili sistemi. In quanto alla venuta in Lombardia dei tanti figli del Sud, chi vi scrive ne fa parte, è vero nessuno ci ha chiamati siamo venuti perché nelle nostre regioni non c’era abbastanza lavoro, quel lavoro che abbiamo offerto invece a Milano e alla Lombardia contribuendo allo sviluppo economico e sociale sia di Milano che della Lombardia. Non siamo certi venuti per sdraiarci in Piazza Duomo e guardare lui e gli altri lavorare. Non ci faremo trascinare in questa sporca battaglia, risponderemo a tutto questo unendoci ancora di più, partendo dall’estrema punta della Sicilia fino ad arrivare ai confini del nord Italia. Quanto astio, quanto odio in queste poche parole prive di ogni sentimento umano, solidale, un cinismo pieno di cattiveria.