NOMADELFIA E LOPPIANO: DUE LEMBI DELLA MIA TERRA
Oggi Francesco è nella mia terra. E’ come se fosse venuto a trovarmi. E’ stato in due lembi importanti : Nomadelfia e Loppiano. Loppiano vicinissimo, Nomadelfia un po’più in là, ma ne respiriamo l’aria di entrambi. Quante volte siamo stati con Don Felice a visitare quelle comunità!Come era bello sentire quei bambini di Don Zeno chiamare in dieci, dodici, mamma la stessa donna e babbo lo stesso uomo. Come era bello sentire, eravamo negli anni sessanta, che lì era tutto in comune. Capivo meno l’importanza che Don Zeno dava alla danza, ma era normale per uno come me che sapeva ballare solo il twist. Poi ho capito bene il perché di quella grande croce luminosa che Don felice ha voluto alla Penna, avevo in mente quella di Don Zeno che vedevo tutte le volte che andavo al mare percorrendo la Siena Grosseto.A Loppiano era diverso. Non per quanto riguardava la comunità, ma per i modi estremamente gentili con i quali si accoglievano gli ospiti. Subito abbracci e carezze, subito del tu. Un po’ troppo per noi uomini duri. Addirittura dicevamo “sembri un loppianino” a chi, fra gli amici era troppo gentile ed accogliente. Qui invece della danza importante era la musica. Il complesso di Loppiano era il “Gen rosso”. Chi lo ricorda? In pochi temo. Fate un giro veloce su google.E Don Felice ci portava spesso a visitare queste comunità “strane” anche per quei tempi.Non ho mai avuto la fortuna di conoscere personalmente Don Zeno o Chiara Lubich, come non ho conosciuto personalmente Don Lorenzo quando andavamo a Barbiana. Ma sentivo forte e comunque le loro voci, il loro impegno, le loro idee.Credo che oggi le abbia sentite bene anche Papa Francesco, lui che parla e pensa in maniera molto simile a loro.
