LA DESOLATA RASSEGNAZIONE DEGLI ITALIANI. E ORA AVANTI CON UN ALTRO POST.

LA DESOLATA RASSEGNAZIONE DEGLI ITALIANI. E ORA AVANTI CON UN ALTRO POST.

Desolata rassegnazione, questo vedo intorno a me. Troppi amici che dicono “ma che campo a fare”, troppa umanità annientata dalla fatica della sopravvivenza quotidiana… Altro che fine mese, qui non si arriva manco alla metà della metà… perché non c’è un fine mese, non c’è un giorno di paga e arrivi ad un incosciente “che me ne fotte”, che poi è una difesa per non morire. Si fa per dire. Perché sei morto dentro e un po’ anche fuori. Quando devi scegliere tra la cena e un’aspirina sei morto dentro e anche fuori. Ma respiri. E ti vengono pure a cercare gli aguzzini di un qualche fottutissimo recupero crediti. E’ un tunnel senza fine. Popolato da dignitosa disperazione di chi non ha più santi in Paradiso e ha perso tutti i treni. E allora che fai? Chiedi e ti sarà dato. Ma pure il capostazione ha perso il lavoro. Fai l’autostop. Ma vatti a fidà! Puoi trovare quello che mentre gli stramazzi al suolo si parla addosso e ti continua a raccontare barzellette a cui ride solo lui. O quello che non ha grossi problemi ma si lamenta delle puttanate e del tempo proprio mentre tu pensi che di tempo non ne hai più. E quello che avevi lo hai buttato nel cesso. Ma che me ne fotte… accendiamo la radio confidando in un po’ di buona musica che possa zittire il silenzio dell’indifferenza di questo mondo sempre più virtuale e sordo, che distrattamente ti fa sentire importante con un “mi piace”. E avanti un altro post…