CORONAVIRUS, BAMBINA CHIAMA I CARABINIERI: “ABBIAMO FAME”. CI PENSANO I MILITARI
DI CLAUDIA SABAPer chi vive con la certezza di uno stipendio, per chi ha un’attività o una discreta somma su cui contare, non è un problema stare a casa.Ma per chi vive di precarietà a causa di un lavoro a nero, non è affatto così.Con l’emergenza sanitaria scoppiata nel nostro Paese da oltre un mese, per chi si trova senza più certezze, la vita tra quattro mura può diventare un infernoÈ ciò che è accaduto nel Bolognese dove una ragazzina di 12 anni è stata costretta a chiamare il 112.“Abbiamo fame, mio padre non lavora più e il frigorifero è vuoto, aiutateci vi prego!”.Questo il tono della telefonata arrivata ieri mattina alla Centrale Operativa dei Carabinieri di Vergato.I militari, subito accorsi, hanno trovato due genitori e due figli senza più cibo.E così, senza pensarci su troppo, sono andati immediatamente a comprare il necessario per questa famiglia in difficoltà.Una storia, tra tante altre, che mette in risalto la disperazione ma anche la solidarietà.Lo so, è triste pensare che un essere umano non abbia più cibo ne’ per se’, ne’ per la sua famiglia.Ma allo stesso tempo conforta sapere che ci sia ancora qualcuno ad ascoltare, come mai era accaduto primaQuesta è l’altra parte della storia. Quella più bella che resterà impressa dentro ognuno di noi.E’ la speranza che ci sostiene in questi giorni bui, chiusi nelle nostre case.Con la certezza che fuori, quando la tempesta sarà passata, nulla sarà più come prima.
