COVID-19, NEL REGNO UNITO RIAFFIORA LA TESI DELL’IMMUNITÀ DI GREGGE

COVID-19, NEL REGNO UNITO RIAFFIORA LA TESI DELL’IMMUNITÀ DI GREGGE

La serrata delle attività potrebbe costare più cara del virus stesso,  tanto vale ripristinare la tesi dell’immunità di gregge.A rispolverare la teoria del premier inglese Boris Johnson, tornato repentinamente sui suoi passi dopo aver toccato con mano quanto il virus fosse infido ed estremamente pericoloso, il principale consulente di Downing Street, nonché studioso di modelli pandemici,Graham Medley. Il quale oggi, intervistato dal Times,mette in guardia il Regno Unito circa le conseguenzesociali ma soprattutto economiche derivanti appunto dal blocco delle attività non essenziali. Non sarebbe più saggio, si domanda Medleylasciare che la popolazione si contagi nel modo meno letale possibilepiuttosto che far crescere a dismisura la disoccupazione dovuta proprio alla chiusura di aziende uffici e attività per contenere il diffondersi del virus? Per non parlare, aggiunge lo studioso,delle violenze domesticheche potrebbero aumentare a causa della convivenza forzata, senza contare il rischio di doversi trovare ascegliere tra la tutela dei giovani e quella dei più anziani. Troppi i rischi derivanti dalle misure restrittive antivirus.Troppi e infinitamente pericolosi soprattutto senza una chiara strategia di uscita. Al punto chepotrebbe causare più danni del virus stesso, ammonisce Graham Medley. Occorre uscire dal vicolo cieco in cui si  è cacciati con le misure draconiane varate e lasciare che il ‘gregge’ si immunizzi. Nel modo meno letale possibile, aggiunge,‘magari in estate, quando la sanità britannica  sarà meno sotto pressione’.Insomma occorre allentare le norme e tornare piano piano alla normalità, in attesa del vaccino anti covid-19. Per il quale, come tutti rimarcano, servirà almeno un anno. L’economia ha le sue leggi, non può certo attendere.Il ‘gregge’ si immunizzi prima che sia chiamato a scegliere  se morire di virus o di fame