SULLE MINACCE DEL GOVERNO RUSSO AL GIORNALISTA DELLA STAMPA IACOBONI
SENZA VITTIMISMI MA SERENAMENTE: LE IMPRESSIONANTIMINACCE DEL GOVERNO RUSSO AL GIORNALISTADELLA STAMPA IACOBONI SONO GRAVISSIME E OGNI MINUTOPERSO NELLE PROTESTE UFFICIALI DIVENTA CONNIVENZA “Chi scava la fossa, prima o poi ci finirà dentro”. Questo è il terribile e minaccioso proverbio utilizzato da Igor Konashenkov, portavoce del Ministro della difesa russo, in risposta ad alcuni articoli pubblicato su “La Stampa” da Jacopo Iacoboni e nei quali si raccontava la scarsa utilità degli aiuti arrivati dalla Russia e la presenza in Italia di ufficiali russi in divisa. In Russia i giornalisti non allineati sono pochi, puntualmente minacciati e 133 di loro sono caduti sul “campo” negli ultimi anni. Il linguaggio utilizzato dal portavoce della Difesa russo, in una lettera inviata a “La Stampa” fa impressione. Ovviamente tutto è discutibile, compresi gli articoli di stampa, ma le minacce così pesanti no: sono trascorse diverse ore dai comunicati russi e il silenzio del sindacato nazionale dei giornalisti e del governo italiano non può durare. Sicuramente una reazione ci sarà e comunque ogni minuto perso è un incoraggiamento alle minacce di chi è abituato a farle senza pagar pegno.POST SCRIPTUM ORE 14,30 Un comunicato congiunto Esteri-Difesa di moderata presa di distanza dal governo russo e un comunicato molto netto della Fnsi, il sindacato dei giornalisti, cominciano a rimettere le cose al loro posto.
