MULTA A PARTE, UNA STORIA D’AMICIZIA

MULTA A PARTE, UNA STORIA D’AMICIZIA

A chi chiede aiuto un ragazzo nigeriano, se prende una multa di 400 euro (ingiusta) per essere sceso a fare la spesa? al suo “amico”, un docente della Statale che negli anni è diventato suo punto di riferimento.multa a parte, è una storia di amicizia. ***“Sono un docente universitario, scrivo per conto di un mio amico nigeriano: l’ho conosciuto per strada tanto tempo fa, era appena arrivato dalla sua terra, e recentemente l’ho aiutato a trovare un tirocinio durato due anni, e finito un mese fa. Ieri Amechi Offor, con regolare permesso di soggiorno, è stato fermato dalla polizia locale sul marciapiede davanti a casa sua, in via Boccaccio a Sesto San Giovanni. Era appena uscito per andare a fare la spesa a lui indispensabile. Gli hanno comunque inflitto 400 euro di multa perché non aveva l’autocertificazione e non hanno voluto credere alle sue parole. Di fronte ad una persona indigente, che non parla quasi l’italiano, non ha un computer per stampare i moduli di autocertificazione, e comunque non sarebbe in grado di compilarli, mi pare un comportamento burocratico, ottuso e non accettabile. Non è questo il senso del Decreto che regolamenta gli spostamenti legittimi. La pattuglia non si è neppure spiegata – Amechi non ha capito cosa è successo – e non ha voluto spiegare a me, che mi proponevo telefonicamente solo per comprendere e far comprendere ad Amechi.Spero si risolva, sto provando ad aiutarlo. Giovanni Carbone”.