SARS-COV-12: PRIMA TUTELA SALUTE E AMBIENTE POI IL RESTO

SARS-COV-12: PRIMA TUTELA SALUTE E AMBIENTE POI IL RESTO

Mettiamola così: prima viene tassativamente la tutela e la messa in sicurezza del bene più preziosio di cui dispone ogni essere umano: la salute e quindi la vita umana. Ciò impone di sostenere e stringersi accanto all’intera comunità medico-scientifica impegnata, a tempo pieno, nella ricerca di un farmaco efficace e sicuro e di un vaccino indispensabile a dare l’immunità dal virulento virus Sars-Cov-2. Poi viene tutto il resto, la cosiddettaripartenza, termine più adeguato al mondo del calcio, dove, tra l’altro, vige la regola aurea: prima non prendere gol e poi farli, magari con un magnifico e inaspettatocucchiaio. Si può ed eccezionalmente si dovrebbe rinunciare, perchè necessario, ai viaggi di piacere, alle gite fuori porta, ai vari luoghi di diventimento, ai luoghi dove più alti sono i contatti, a quel turismo di massa praticato ogni anno. E in questi tempi di emergenza sarebbe quanto mai opportuno piegare la dottrina economica ad una sola insopprimibile esigenza: assicurare a tutti gli esseri umani la tutela, la messa in sicurezza, della salute e quindi del bene più prezioso, la vita umana: verrà poi il tempo, passato il terribile mortifero tsumani infettivo, di tornare a discutere, a confrontarsi sul miglior modello di società. Sostenere e stare accanto alla comunità medico-scientifica vuole dire seguire alla lettera tutte quelle indicazioni, come il distanziamento sociale, le norme igieniche, la quarantena, necessarie per evitare la diffusione di un virus sconosciuto, velocissimo nel diffondersi e difficile, ma non impossibile, da neutralizzare: vincere questa nuova, epocale sfida richiede tempo, pazienza, tenacia. Ci soccorre fortunatamente la lunga storia della medicina nella lotta alle epidemie e pandemie, che, vale la pena ribadirlo, non sono mai state punizioni divine nè accadimenti extra-umani: mettendo così in soffitta miracoli ed esorcismi, evocazioni e invocazioni divine, sappiamo che si sono sconfitte e debellate tante malattie infettive prodotte da virus e batteri (peste, vaiolo, tbc, poliomelite, pertosse, morbillo, rosolia, malaria, ebola, hiv, etc), e così sarà anche per il Sars-Cov-2. Se spetta alla comunità medico-scientifica, e solo ad essa, trovare l’antidoto efficace e sicuro, quelcucchiaio magicoche cura e rende immuni, alla politica spetta metter in campo le risorse necessarie ad attuare le indicazioni, i suggerimenti più idonei e diretti a tutelare la salute di tutti/e e a noi spetta il compito di rispettare, senza se e senza ma, tali indicazioni e suggerimenti che interrompono la catena del pericoloso e deleterio contagio. Verrà il tempo dellaripartenzae del doveroso bilancio di quanto accaduto, che non può che vedere al primo posto il principio fondamentale della tutela della salute e del benessere psico-fisico di tutti/e e, contestualmente, il rispetto dell’ambiente che non va toccato, va possibilmente migliorato. Vivere con l’ambiente naturale senza distruggerlo e inquinarlo richiede però una svolta epocale, che ricaviamo dallateoria della nascitaformulata dallo psichiatraMassimo Fagioli: il primo rapporto dell’essere umano è con l’ambiente naturale (caldo, freddo, vento, aria), un attimo dopo viene il rapporto interumano, con la madre, per cuisi deve subito rivendicare la nostra differenza con il mondo vegetale e animale: ciò che ci differenzia è l’identità psichica visto che il processo di nascita, sviluppo, riproduzione e morte è uguale.Rivendicare questa differenza vuol dire non essere più distruttivi con la natura appunto perchè si è realizzata l’identità psichica. Queste affermazioni categoriche dell’autore dellateoria della nascita, patrimonio dell’umanità, risalgono al 1997, eppure sono quanto mai di un’attualità stringente. In sostanza, sosteneva lo psichiatra dell’irripetibile Analisi collettiva,si può dire che l’inizio della vita è con la comparsa del mondo vegetale in quanto il mondo vegetale ha quel processo di nascita, sviluppo, riproduzione e morte, compreso il fatto che la fotosintesi clorofilliana non è riproducibile in laboratorio e quindi dobbiamo pensarla come processo vitale.Fotosintesi clorofillianache in quanto evento motore della vita rappresenta il riferimento per unacuramai pensata: gli stimoli esterni elaborati possono creareenergia vitale, ossiavitalitàche si può perdere ma anche ritrovare e ricreare per stimoli esterni, […]ma un nucleo deve esserci: possiamo dire che per effetto di dinamiche di rapporto affettivo, può essre sviluppato. Insomma,chi ha un rapporto esatto con la realtà umana può fare qualsiasi cosa (pescare, edificare case, costruire strade e ponti) e non odierà mai animali nè tantomeno esseri umani: non inquinerà, nè distruggerà il territorio, l’ambiente.