TRA I SOGNI DEI BAMBINI, QUELLO DI POTER RIABBRACCIARE LA MAESTRA
E poi leggi chetra i desideri reconditi di molti bambini, costretti a casa da oltre un mese, c’è quello di poter riabbracciare la loro maestra.Appena tutto sarà finito. Anzi, per i bambini dello Zen2 di Palermo, riabbracciare la loro maestra sarà, non una delle tante cose da fare,ma la PRIMA in assoluto. Non c’è didattica a distanza che tenga.Nessun computer, nessun software, nessuna diavoleria tecnologica riuscirà mai a creare quel legame speciale che si instaura tra maestra e alunni.E’ lei la prima figura di riferimento, dopo la mamma.E’ a lei che si affidano, completamente.‘Si fa così, lo ha detto la maestra’: questa frase la dice lunga sul quel legame simbiotico unico e speciale che si instaura tra maestra e alunni. Appena loro decidono che di lei si possono fidare.La fiducia va conquistata, lo sanno bene le maestre i primi giorni di scuola. E ancor più le insegnanti della scuola dell’infanzia. Quando ‘lei’, nei giorni dell’accoglienza è ‘l’estranea’. Nessuna può competere con chi si è sempre preso cura di loro. Con chi li ha imboccati, ne ha asciugato le lacrime, cantato le ninnenanne. Loro, i bambini, sono dei giudici severi, implacabili. Non sanno se possono fidarsi. Ma appena questo succede è per sempre.Tutto ha inizio da lì. Da quell’atto di fiducia incondizionato. Da quel primo contatto con quella ‘sconosciuta’. Il primo passo verso l’autonomia, la conoscenza di se stesso e degli altri, l’acquisizione di competenze e di saperi. Non c’è didattica a distanza che tenga.Nessun software potrà mai sostituire il calore di un abbraccio.Lo sanno bene i bambini, e non solo quelli dello Zen2. Lo sanno bene le maestre e chissà… forse, da un mese a queste a questa parte, lo sanno anche i genitori
