CORONAVIRUS – PERCHE’ LA MINISTRA BELLANOVA INDICA GLI IMMIGRATI PER LA RACCOLTA NEI CAMPI?

CORONAVIRUS – PERCHE’ LA MINISTRA BELLANOVA INDICA GLI IMMIGRATI PER LA RACCOLTA NEI CAMPI?

Sinceramente non capisco l’appello della ministra Bellanova per reperire mano d’opera per la raccolta di frutta e verdura nei campi. Non capisco perché abbia specificato che servono gli immigrati per tale compito. Suona male, pare che la ministra abbia qualificato questi inquadrandoli in quel settore automaticamente, quasi a voler far capire che questo è il solo impiego previsto per loro. Ma piace poco, o niente, soprattutto perché non si è mai curata, in tempi “normali”, di verificare in quali condizioni questi lavoravano, quando non c’era cioè questa emergenza. Quante ore facevano? Quanto venivano retribuiti ad ora gli addetti? Erano questi retribuiti ad ora o in base alle quantità raccolte, il cottimo abolito da tempo. Erano assunti regolarmente o lavoravano in nero? C’era sicurezza sui posti di lavoro? Tutte domande che si doveva fare prima e che ora pare, sempre “grazie” all’emergenza, vengono a galla. A sentire certe cose se ne spiegano tante altre, come mancanza di programmazione, di incentivazione, di previsione, di regolamentazione, di protezione per chi opera in questo settore che dovrebbe essere considerato un po’ di più nell’universo della produzione e di cui si parla sempre troppo poco. Metterlo alla pari di altri che fanno invece la parte del leone, non ignorati grazie anche alla scarsa attenzione di chi è preposto al loro sviluppo, che non vuol dire solo raccolta ma che ha le sue precise modalità, con un lavoro accurato, lungo, faticoso e qualificato. Ci voleva il coronavirus per svegliare la “bella addormentata” e portare a galla tutto il sommerso. Speriamo che la lezione sia bastata. Resta comunque il fatto che non mi piace che l’appello sia stato fatto ai soli immigrati, sa tanto di Missouri, Mississippi, Georgia etc.senza aver bisogno di aggiungere altro.