CORONAVIRUS – DOVE E’ FINITA L’ECCELLENZA DELLA SANITA’ IN LOMBARDIA?
“Ho approfondito ed effettivamente c’è una legge che consente di istituire la zona rossa”, è quanto ha dichiarato nel corso della trasmissione Agorà su RAI 3 l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Gallera. Dichiarazione che appare come una chiara ammissione di responsabilità di come si è gestita l’emergenza coronavirus, che tira in ballo automaticamente anche Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia.Dopo questa dichiarazione sarebbe stato lecito aspettarsi quanto meno una “tregua” tra Fontana ed il governo centrale che qualche errore avrà pure fatto, ma da quanto si evince dalle parole di Gallera, loro non sono stati da meno omettendo di prendere quella decisione che forse avrebbe reso le cose più facili, se non altro si sarebbe avuta una situazione più controllabile. Tutto quello che invece è stato fatto è stato chiedere soluzioni, e decisioni a Roma innescando polemiche che hanno distratto energie e tempo che potevano e dovevano essere spese diversamente, come hanno invece fatto in altre regioni. Invece non solo non c’è stata quella “tregua” ma si è andato avanti con le lamentele: “da Roma sono arrivate “briciole”, considerazione discutibile tenendo conto della lista di provvedimenti che il governo ha preso per aiutare tutte le regioni alla bisogna. In tutto questo non ci si spiega poi l’articolo apparso sul quotidiano Libero che “magnifica” invece l’operato di Fontana, e non solo. L’autore di detto articolo si congratula pure con i “generali del nord”, così li definisce, affermando: “Per fortuna abbiamo questi due. Onore ai generali del nord”. riferendosi ai governatori di Veneto e Lombardia.Forse l’autore non è stato messo al corrente della dichiarazione di Gallera, forse costui ignora che è in corso un’inchiesta sul comportamento del “generale” Fontana riguardo il ricovero nel Pio Albergo Trivulzio, ed altri RSA, di pazienti reduci da terapia intensiva ed ivi ricoverati mettendo a rischio la vita degli ospiti di quelle strutture. Ed infatti l’inchiesta è stata aperta per fare luce sul decesso di 70 ospiti della casa di riposo si pensa in conseguenza proprio del ricovero di questi. Inoltre, ignora ancora, che lo stesso “generale” Fontana intende aprire un’inchiesta a sua volta, senza spiegare come questa inchiesta non debba poi coinvolgere anche e specialmente lui che è il massimo responsabile di quanto accade in regione, di buono e di cattivo, segno che il “generale” continua ad essere un po’ confuso. E da questo quindi ci si chiede da dove e perché arrivino tutte queste lodi per qualcosa che non è andato per il verso giusto, ed i fatti lo dimostrano.Ma forse l’articolo, più semplicemente, intende continuare a propagandare un modello di sanità che ha dimostrato di avere tante lacune che ne hanno minato la credibilità, almeno in quanto ad organizzazione, iniziativa e tempestività nel decidere. Senza contare le ridicole ed infondate considerazioni di “discriminazione territoriale”, per usare un termine calcistico, sul sud e in particolare su Napoli, con foto comprese che ritraggono forse un’altra città ed in un momento diverso dall’attualità. Quella Napoli indicata invece anche oltreconfine come “eccellenza” nel modo in cui ha affrontato questa emergenza, meritando elogi in particolare per gli ospedali Pascale e Cotugno per le metodologie, l’uso di un farmaco che sta ottenendo grandi risultati, merito del Prof. Ascierto e del suo staff che ha provveduto a fornire ai colleghi di altre regioni questa utilissima scoperta, registrando un tasso di guarigioni ottimale con perdite zero tra i sanitari, come non è accaduto purtroppo in altre regioni, compresa quella che si fregiava del titolo di “eccellenza”. A tutto questo va aggiunto che il “generale” Fontana e chi per lui non hanno ancora spiegato com’è andata la storia delle mascherine, ordinate ed affidate per il trasporto ad un’azienda che non esiste. Intanto Milano aspetta ancora l’arrivo di queste, così come le altre provincie, dopo l’enfatico annuncio. Cosa che fa il pari con l’enfatica, e celebrata presentazione dell’ospedale in Fiera che aveva come obiettivo dichiarato la messa a disposizione di centinaia di posti letto, con relative attrezzature, divenuti poi soltanto 24. Quindi 24 letti, celebrati con tanto di invitati e taglio del nastro, salvo poi accorgersi che mancava il meglio: i medici. Ma per Libero è una fortuna avere il “generale” Fontana a capo della regione. Tutto questo senza dimenticare la lettera dei sette sindaci della Lombardia che chiedono chiarimenti, chiarimenti che non arrivano, chiarimenti che dovranno forse attendere l’esito delle inchieste per averle. Staremo a vedere.
