VENERDI SANTO: LA MIA VIA CRUCIS NEL TEMPO DELLA QUARANTENA
I STAZIONE: GESU’ E’ CONDANNATO A MORTE Confesso. La Settimana Santa mi angoscia. Se non fosse per i bagliori della Pasqua che già intravedo da lontano, la lettura delle ultime ore di vita di Gesù mi sarebbe insopportabile. Un innocente viene barbaramente eliminato dal consesso umano. Una congiura. Un complotto. Un grande imbroglio. E lui che fa? Tace. Non si ribella. Lascia fare. E io, come i suoi primi amici, faccio ancora tanta fatica a capire. Per tutti gli innocenti che hanno scontato e scontano pene atroci per reati mai commessi, Signore, pietà. – . I dimenticati, gli ultimi, le vittime, i sofferenti per ogni genere di ferita fisica e morale: a loro don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano (provincia di Napoli e diocesi di Aversa), editorialista di Avvenire e prete noto per la sua denuncia delle condizioni nelle quali vive la gente della “Terra dei Fuochi”, dedica le 14 stazioni della Via Crucis nel tempo della quarantena scritte per il lettori di Avvenire. Una riflessione e una preghiera che dal suo cuore di sacerdote abbracciano altrettante condizioni della nostra umanità provate dalla fatica esistenziale, dalla dignità negata, dalla speranza umana e cristiana che si afferra al legno della Croce bagnato del sangue di Cristo, nella fede del mattino di Pasqua che già s’intravede.
