CARI COLLEGHI DI DIE WELT …

Due giorni fa sul giornale tedesco Die Welt è comparso un articolo che indirizzava alla cancelliera Angela Merkel l’invito a negare l’erogazione di fondi dell’Unione Europea all’Italia. Potrebbe essere una posizione spiacevole ma legittima da un punto di vista politico. Invece no, perché la motivazione addotta dall’editorialista riguardava la “sicura” appropriazione di quei fondi da parte della mafia. Ho ritenuto allora di indirizzare ai colleghi di quel giornale un’email con delle osservazioni, che ho poi trasformato anche in un intervento sotto l’articolo sulla loro pagina facebook. Questo il testo in italiano: Cari colleghi del Die Welt,ho letto con interesse l’articolo di Christoph B. Schiltz, dedicato alla vostra opinione sul destino a cui andrebbero incontro i soldi destinati all’Italia dall’Unione Europea. Apprendo quindi che il vostro editorialista, che ha evidentemente fonti privilegiate, dà per scontato che l’intera Italia sia composta da mafiosi.Appartengo a quella categoria di persone che ritiene le generalizzazioni frutto di scarso impegno intellettuale e scarsa cultura storica. Per fare un esempio, quando qualcuno nel mio Paese sostiene che i tedeschi sono ancora tutti nazisti mi arrabbio molto. La Germania è tante cose, l’Italia anche.Ho ripensato quindi a un libro di Giorgio Backhaus pubblicato in Italia da Einaudi nel 1968: “Springer: la manipolazione delle masse”. Nel testo vengono riportate queste parole pronunciate nel 1959 da Axel Springer, capostipite del gruppo editoriale che detiene la proprietà del vostro giornale:“Sin dalla fine della guerra mi è stato chiaro che il lettore tedesco non voleva in alcun caso una cosa: pensare. Di questo ho tenuto conto nell’impostazione dei miei giornali”. Ecco cari colleghi, volevo portare la vostra attenzione proprio su questa volontà del vostro antico editore. Quando diceva che il lettore tedesco non voleva pensare probabilmente non immaginava che tale fotografia un giorno si sarebbe estesa ai giornalisti del suo giornale. Oggi il suo sogno si è realizzato.Cordiali salutiGianluca Cicinelli