CRONACHE DA CREMONA. ADDIO AGOSTINO

CRONACHE DA CREMONA. ADDIO AGOSTINO

I nonni, il Rinascimento e AgostinoRaccontino della notte. L’amata Minnie si palesa nella sala da pranzo- redazione. Si appoggia al tavolo a debita distanza ed io, per eccesso di zelo, comunque mi maschero. «Mi sono commossa». «Perché?». «Ho visto un servizio al tg: i carabinieri andavo in posta e poi portavano la pensione agli anziani». Il discorso va sui nonni, la generazione che ha ricostruito l’Italia e che ha trasmesso ai nostri genitori la voglia di fare. La generazione che l’invisibile bastardo sta cancellando. Lo odio, l’invisibile bastardo. Penso alle nostre amate mamme in su con l’età, tappate in casa. Stamane, nella mia fugace uscita per acquistare i giornali nell’edicola sotto casa, incontro l’amico Ugo, avvocato. «La tua mamma bene?», gli chiedo. «Sì, grazie, all’inizio ho fatto fatica a tenerla chiusa in casa. E la tua?». «La mia bene, grazie. La mia non ha fatto storie». Oddio, all’inizio un po’ di storie le ha fatte, due settimane prima che il premier Conte ci mettesse agli arresti domiciliari, con annuncio tardivo, il sabato 7 marzo e la gente ‘a mucchio’ sulle piste da sci. «Ah no, io esco per andare a prendere il caffè al bar, il giornale, la frutta». Mi è toccato mediare. «Ok Minnie, ma con la mascherina». In quei giorni ne avevo racimolate tre, quattro. Rincaso con i giornali. Condominio silenzioso, il mio. Sarà perché sono tutti nonni, a parte due vicini, un po’ più giovani di me che a novembre, il18, farò i 55. Ma ora, grazie alla ricrescita, ne dimostro 65. Nello specchio si riflette quel color argento che mi ricorda le ‘amboline’, i pesciolini che nella bella stagione, noi cremonesi mangiamo sulle sponde del nostro amato Po. Chissà quando ci ritorneremo. Sul balcone, faccio due chiacchiere con il vicino. «Mia madre l’8 marzo voleva partire a tutti i costi: aveva prenotato un viaggio al caldo con una amica. ‘Tu non ci vai’. Non voleva metterselo in testa. Mi diceva: ‘Sono stressata’. Stressata di che? Per fortuna, l’8 marzo hanno bloccato tutto. Adesso è tappata in casa e ha una paura folle». Leggo un’ intervista rilasciata al Corsera da Piero Volpi, «una istituzione non solo per gli interisti, ma per tutti gli appassionati di calcio. È stato il dottore della prima Inter di Massimo Moratti, il medico di Ronaldo e da anni gestisce magistralmente lo staff sanitario dell’Inter». Volpi, 67 anni, chirurgo ortopedico all’Humanitas, dove l’hanno curato, è imparentato con il mio nipotame mezzo cremonese, mezzo milanese, l’Anna e il Pit. Un paziente lo ha infettato. Ora è a casa. «La realtà vissuta all’interno di un ospedale ti fa comprendere come questa emergenza sia ancora poco percepita all’esterno. Forse questa emergenza è ancora sottovalutata». Ecco, allora rilancio, anche da qui, l’appello del Questore di Cremona, Carla Melloni: «State a casa. Il nostro obiettivo non è dare multe, ma vedere le strade deserte». Passerà e, poi, ci sarà la Rinascita. Noi italiani abbiamo Raffaello, Michelangelo, Caravaggio. Io a Cremona avevo il caro amico Agostino, avvocato- pittore, amante della musica e ottimo cuoco. L’invisibile bastardo se lo è portato via oggi. E poi dicono che sbagliamo a chiamarla guerra. Aveva 48 anni, Agostino. Mi dà la terribile notizia il mio direttore Marco Bencivenga. «Nooooo», gli urlo al telefono. L’amata Minnie era commossa, la mattina. Io, questa sera, sono in lacrime. WhatsApp fibrilla di messaggi: gli amici avvocati sono tutti sconvolti, il Foro è sconvolto. Lo è Sara. Mi scrive: «Non ci sono parole, ho voglia di piangere, ma non riesco, sono troppo incredula. Avrei scommesso su di lui>. Anch’io. Ad Agostino avevo promesso un pezzo sui suoi bellissimi quadri. Poi va così, va che ci si perde nelle proprie cose. . . E lui, così garbato, mi sfoderava il suo sorriso. Ci siamo confidati molte cose, in questi anni. Su WhatsApp conservo una fotografia che mi scatto due anni fa, mentre moderavo un convegno. Sono molto addolorata. E furiosa con me stessa per quel pezzo sempre rimandato. Ma chi lo avrebbe immaginato. Dipingeva benissimo, Agostino. Il caro amico Santo, avvocato pure lui, lo ricorda così: . Scusate il disturbo.