UN’ARRINGA PER CONTE
A volte giungono sulla mia scrivania faldoni stracolmi di carte e documenti. Magari sono pratiche legali annose che hanno attraversato vicende variegate, sono transitate per diversi studi professionali e, dopo peripezie , approdano al porto della mia scienza e coscienza. Apro il plico sempre con cautela , respirando a fondo, consapevole che fra quelle carte vi e’ sempre e comunque,la vita di almeno due persone ad essere giudizialmente avversarie. Carte e documenti, per un sadico scherzo del destino, non sono mai in ordine e la ricostruzione e’ la fase più delicata dell’indagine. Parto da una ricostruzione cronologica degli eventi. Coi fatti oggettivi e i botta e risposta che costituiscono l’anticamera di ogni procedimento. Dopo i fatti, le opinioni e, infine, lo studio dei pro, dei contro, dei cavilli e di quanto il mio mestiere mi suggerisce di fare. Il faldone “Italia” e’ enorme. E’ giunto rocambolescamente sulla scrivania di colui che al suo insediamento si è definito ” l’Avvocato degli italiani”. Premetto che in questo momento, ma neppure nei precedenti, francamente, non mi sognerei di occupare la poltrona di Conte e sono convinta che neppure la Trimurti nostrana, avrebbe serie velleità in tal senso. Dunque, l’Avvocato degli italiani comincia a sistemare i documenti. La causa e’ una di quelle in gergo definita ” indifferibile e urgente”, una , per intenderci, per la quale anche in tempo di Coronavirus l’udienza si sarebbe tenuta. Ed è proprio di Coronavirus che si parla. Pandemia. Crisi sanitaria senza precedenti. Crisi economica che aggrava un viatico rovinoso delle economie mondiali ispirate a un capitalismo sfrenato e senza etica. Misure ” poderose” vengono annunciate per fronteggiare il disastro che la chiusura legittima per arginare il contagio ha generato. Annunci che devono fare i conti con una elefantiaca macchina burocratica che i governi degli ultimi trent’anni non hanno mai intaccato, ben lieti di trovare alleato insospettabile nel loro ricatto agli italiani, il ritardo, la macchinosità, l’essere refrattari all’uso dei moderni sistemi di velocizzazione delle pratiche. Così, persino l’Inps oggi deve dotarsi di sei, diconsi ” Sei ” super esperti da 160 mila euro l’anno cadauno per potere smaltire la mole di domande che le sono pervenute con dicitura Covid 19. Ma torniamo, da buoni avvocati, all’analisi fattuale. I fatti dicono che un Duo e mezzo ( Il Berlusca parla e non parla) ha sempre da ridire su tutto, tranne che su una gestione dell’emergenza in Lombardia fallimentare, che se Conte non avesse avocato allo Stato I poteri d’imperio in piena emergenza, si sarebbe trasformata in quelle zone in una vera ecatombe. L’Opposizione per sua struttura e concezione deve vigilare, proporre e, in situazioni quali quelle che stiamo vivendo, deve essere responsabile criticando ove necessario o affiancando se la Patria lo esige perche’ in pericolo. I fatti dimostrano che :Il Meccanismo Europeo di Stabilità, in sigla MES è un’istituzione europea che ha lo scopo di “aiutare” i paesi in difficoltà economica. Il MES nacque nel 2011/12, governo Berlusconi/ Monti su volere della cancelliera Merkel nel bel mezzo dello spread impazzito. È un ente intergovernativo formato da 19 paesi dell’Eurozona preposto a intervenire quando uno stato è in crisi o lo sono le banche concedendo loro dei prestiti . Tuttavia concede dei prestiti alle sue condizioni che per molti esperti economisti consistono poi nei singoli paesi, nell’aumento delle tasse e soprattutto nel taglio della spesa pubblica. A febbraio 2020 si sarebbe dovuto firmare il trattato sulla Riforma del MES. Giorgia Meloni avrebbe sostenuto che – È una vergogna nazionale, un atto di alto tradimento del popolo italiano. Avevamo ragione: questo governo è al servizio degli interessi franco-tedeschi e vuole espropriare il Parlamento della sua sovranità.” Dimentichi, ed è una amnesia ricorrente, che le date del MES inchiodano inequivocabilmente il Carroccio e la Meloni alle loro responsabilità, essendo forza di governo in quel periodo e, quindi, interlocutori privilegiati nelle trattative. Nel febbraio 2020 solo una ratifica con rifiniture si sarebbe potuto fare. Urla, schiamazzi e stronzate ( francesismo è d’obbligo in un post politico che si rispetti) per dire l’opposto della verità agli italiani ed essere perennemente in campagna elettorale infischiandosene del fatto che se fosse stato per loro neppure elettori sarebbero sopravvissuti. Giovedì scorso il vertice dei ministri delle Finanze si è concluso con un’intesa sugli strumenti da adottare per rispondere all’emergenza coronavirus. ” Eliminate le condizioni per accedere al fondo salva-Stati per le spese sanitarie, restano i paletti per il sostegno economico. Dalla Bei 200 miliardi per le imprese, 100 miliardi anti-disoccupazione. C’è anche l’impegno a lavorare ad un Recovery Fund da 500 miliardi per sostenere la ripresa: ora la battaglia sarà su come finanziarlo, se con bond comuni o altri strumenti.”( cfr. Il Fatto quotidiano) Non è il massimo sicuramente. Io fornisco capitali per il MES. Poi quando ne ho bisogno per la ripresa economica che non sia legata all’emergenza sanitaria, devo prendere capitale in prestito. Ma se non cambia la vocazione dell’Europa ad essere Politica ancor prima che economica, questo è e non lo si puo’ modificare in piena emergenza e con sciacalli che soffiano sul fuoco dei problemi. Un vocìo che diviene polemica, poi attacco, infine accusa e poi un fomentare l’ira di un popolo frustrato dalla paura, dalla forzosa reclusione, dall’incertezza. A questo occorreva rispondere. Lo ha fatto il premier. Ieri sera. In un discorso alla nazione, non in una conferenza stampa. Senza il ronzio dei malevoli contraddittori. Ha parlato. Ha stigmatizzato. Ha accusato con nomi, circostanze e prove. Ha confutato. Occorreva non il tiro da fioretto, ma l”affondo e lui lo ha compreso e lo ha fatto . Perche’ sopra le opportunistiche voci insulse occorreva si levasse la voce chiara e forte di chi ci rappresenta ed è chiamato a rassicurare il suo popolo. È un momento estremamente difficile per la Nazione, mai si è trovata sotto il tiro incrociato di tre flagelli contemporanei e letali: virus, crisi economica e il trio delle meraviglie. Odio pronunciare la frase machiavellica” il fine giustifica i mezzi” . Io sono europeista convinta ma Spinelliana o meglio ventoteniana. Sono per le prerogative parlamentari e la Costituzione unico baluardo. Sono spesso stata in disaccordo con Conte e le sue maggioranze. Ma in quel “‘Basta! ” di ieri sera c’ero anche io. E a quel giornalista che avrebbe voluto esercitare la censura dico: l’Italia si ama o non si ama. A Conte dico : adesso ha un peso ancora più grande sulle spalle: La solitudine di chi sceglie. Ma grazie per essere Atlante nel momento in cui la sua nazione è in ginocchio. L’arringa è stata lunga e complessa ma a volte il cuore di un avvocato trabocca di ansia, di incertezza e di amore.
