IL BALCONE

Vivo in un luogo tutt’altro che suggestivo. Un Comune appena fuori Milano, cresciuto male sui trascorsi industriali, città dormitorio per tante famiglie di immigrati dal sud, che l’immaginario popolare ha nobilitato associandolo a una attualità di industria televisiva.Abito in un condominio degli anni 70, di otto piani, di fronte a un condominio uguale , accanto ad un condominio altrettanto uguale. Lo scorcio di sole e minimo orizzonte – che finisce presto, contro altri condomini- è regalo di una scuola elementare.Eppure oggi, pranzando sul balcone, ci si emoziona. Dalle finestra aperte arriva un vocio allegro di famiglie, bambini, rumore di stoviglie, risate e accenti di allegria.Mi ricorda le mie estati al mare, sempre in luoghi popolari. In Romagna.Mi si apre una finestra sul cuore.Le cose piccole, semplici che abbiamo dentro di noi, sono quelle che ci salvano e ci tengono vivi.P.s. Benedetti siano i condomini e le periferie, dove il cuore umile della gente segna il tempo.