SE PROPRIO DOVETE LEGGERE, CI SONO GLI INGREDIENTI DELLA COLOMBA
Non nutro alcuna particolare simpatia politica per il governo della Lombardia, tuttavia sulla faccenda delle librerie, di politico trovo ben poco. Lasciamo perdere il romanticismo del “cibo per l’anima”, che se uno proprio vuole leggere lo fa sul tablet o sul PC, o ordina i libri on line ( io l’ho fatto) . L’apertura di librerie e cartolerie è dovuta al fatto che per le seconde c’è stata una richiesta “popolare” forte ( avere strumenti per intrattenere i bambini a casa) e si è anche resa necessaria per la riapertura degli studi professionali ( necessita di cancelleria e cartacei). Aprire anche le librerie è stato un passo obbligato: le librerie “pure” non esistono più e tutte agiscono anche sotto il codice Ateco relativo al materiale di cartoleria. In Lombardia, poiché i contagi faticano a scendere, si è voluto offrire comunque il servizio minimo (soprattutto di cartoleria, cioè quello veramente al centro del provvedimento), contenendo il più possibile le occasioni di nuovo contagio. Quindi il permesso è stato dato ai supermercati, che già sono aperti. Perché le librerie ( che abbiamo visto, solo librerie non sono) possono rappresentare luoghi di contagio? Non facciamo finta di non saperlo: nel 90% dei casi chi le frequenta non va dritto a prelevare un libro, come si fa dallo scaffale di un supermercato, ma va ” a passeggio” tra i libri, magari anche sfogliandone un bel po’. I librai stessi hanno detto in buona parte “no, grazie”, sapendo benissimo che per garantire la sicurezza sanitaria avrebbero dovuto far entrare se andava bene un cliente ogni mezzora, che magari se ne sarebbe andato senza acquistare nulla.Su, dai. Stiamo calmi.Oggi è Pasqua, lasciate perdere il “cibo per l’anima”: avete quello per la pancia ed eventualmente potete leggere gli ingredienti della colomba.
