NON SCHERZIAMO: CHI AMA IL MARE NON VUOLE VEDERLO INGABBIATO

NON SCHERZIAMO: CHI AMA IL MARE NON VUOLE VEDERLO INGABBIATO

Non terminano mai le strane e discutibili proposte in cui ci si imbatte in rete.Stamani fa «bella mostra di sé», questa che a dire il vero provoca un ribaltamento viscerale in chi vi si imbatte. È preceduta da questo testo, poche righe che spalancano invece molte, troppe considerazioni.CI OBBLIGHERANNO A QUESTOCome si andrà in spiaggia durante l’estate 2020: barriere di plexiglass e ombrelloni a distanza.PREZZI DA 200 A 650 EURO DIPENDE DALLA FILAOra, va bene tutto ma questo davvero appare come qualcosa di improponibile.Perché?Giungiamo dopo mesi di reclusione alla tanto agognata vacanza, poi ci dovremmo ritrovare in una «gabbia» di plastica, attraverso la quale dovremmo guardare il mare, senza interagire con gli altri e ritenerci anche soddisfatti. Cosa né sarà del tuo canto, non più udibile e debitamente escluso durante le ore di permanenza in spiaggia?A parte il ritardo nell’eventuale realizzazione di queste strutture, ma poi come ci si dovrebbe organizzare? Si entra in acqua a turni? E tutto quel plexiglas come lo si smaltisce dopo l’utilizzo? Abbiamo capito che è proprio questo non avere cura del mondo che ci ha ridotti così? Oppure ci ergiamo a fare proseliti che puntualmente non rispettiamo?Inoltre c’è il discorso costi da sostenere, sia per i proprietari dei lidi che per gli avventori? Dove sarebbero tutti questi capitali da investire e da poter spendere per una vacanza che il mare te lo mostra dietro ad uno schermo di plastica?Mi piacerebbe anche pensare al come si svolgerebbe la permanenza negli alberghi eventualmente.Come ci si reca ai buffet dove si è tutti in fila a pochi centimetri uno dall’altro? E la sala pranzo la si frequenta con mascherina sulla bocca, magari facendoci dentro un bel foro, atto al passaggio del cibo?Nessun problema, hanno pensato anche a questo: sui tavoli campeggeranno divisori, sempre realizzati in plexiglas, dove ci si vede, si dialoga come pesci in un acquario, ma del contatto fisico, neanche l’ombra.Insomma, improvvisamente il trasmettersi del virus per via aerea, pare non destare più preoccupazioni.Quindi: esagerati fino ad ora, con tutte queste precauzioni adottate, oppure troppo superficiali e riduttivi nel sottovalutare tutte queste difficoltà che potrebbero sopraggiungere?.Ed infine, nella struttura alberghiera che ci ospiterà, dovremo indossare guanti e mascherine quando entriamo in contatto con corrimano, ascensore, e altre parti comuni?Le strade delle cittadine in cui la sera ci si reca per passeggiare o per andare nei locali, quelle solitamente prese d’assalto fino a mattina, come si gestirebbero?Non sarebbe il caso di attendere prima di ricreare una situazione analoga a quella appena vissuta costellata di vittime inconsapevoli e di personale sanitario inviato a combattere una guerra contro un nemico invisibile quasi a mani nude?È cambiata la vita per ognuno di noi, prima lo comprendiamo e meglio è.È cambiata la concezione degli spazi, delle relazioni interpersonali, ma è cambiato anche il linguaggio con cui ci esprimiamo.Parliamo o scriviamo usando termini come: guerra, trincea, confini, battaglie, invasore, nemico.Non accade casualmente, accade perché, anche la nostra espressività, le parole che usiamo rispecchiano quanto effettivamente siamo preoccuparti, destabilizzati, impegnati a non soccombere a qualcosa che arbitrariamente ha deciso che doveva andare così…Si comprende anche il bisogno di liquidità del paese, così come pure la necessità di non mandare vacante l’intera stagione turistica.Chi ha il mare dentro, soffre incredibilmente nel pensare ad un’estate bruciata, al relax tanto atteso che va a ramengo, così pure come è tremendamente dispiaciuto di non poter chiacchierare con quel mare che all’alba regala sfumature e sensazioni difficili da raccontare.Ma, troppo poco ancora sappiamo di questo virus, non sappiamo di quanti asintomatici siamo circondati, non sappiamo se chi si è ammalato si immunizza realmente, non sappiamo perché alcune persone, dopo giorni senza febbre né sintomi continuano a risultare positivi dopo aver effettuato due/tre tamponi.Alcuni sostengono che le alte temperature dovrebbero ridurre di molto il suo devastante effetto, altri temono un ritorno ancor più cruento di ciò che è stato fino ad ora, nei mesi autunnali.Insomma, nel mare dell’incertezza navighiamo di giorno in giorno, tra supposizioni, pareri autorevoli e smentite.Poche le certezze se non quella che il mare è da sempre sinonimo di libertà, di infinito, di vastità, ed immaginarlo «ingabbiato» tra barriere che distanziano, a chi lo ama, appare come qualcosa di triste e inaccettabile.Non posso neanche raccontartelo, mare adorato, tra gli abbracci delle mie bracciate che ogni volta che mi è stato possibile ti ho regalato.Quel silenzioso scambio di intesa non può finire dietro a barriere che tu non hai mai avuto, nonostante i tempi nonostante l’uomo, nonostante ciò che ti hanno fatto.Torneremo ad abbracciarci presto e non sarà senza viverti, senza ricevere da te quell’onda di vita di cui si ha sempre bisogno…