MES, EUROBOND E UNA SEMPLICE DOMANDA
In questi giorni, complice la necessità di una ripartenza, pur con le adeguate cautele, per non rischiare di morire di fame se non di Covid, si è infiammato il dibattito politico. Non solo tra maggioranza e opposizione, ma anche all’interno della stessa maggioranza, con Pd e IV da un lato e M5S dall’altro, e dell’opposizione con FI schierata sul versante opposto di Lega e FdI. Oggetto del contendere a quali fondi attingere. Sia interni, che a quelli che l’Europa, al di là della ovvia solidarietà a parole, ci propone sotto varie forme, il cui nome è già di per sè oggetto di scontro. Perchè a favore o contro di essi hanno piantato la propria bandierina, tutti i partiti. Senza la pretesa di un’analisi economica complessa vorrei dire un paio di cose di buon senso sulMESe sugliEurobond, oggetto del contendere.1) Se i soldi non vengono elargiti a fondo perduto sono a prestito.2) Ogni prestito prevede un saggio di interessse, una durata e alcune garanzie che chi presta chiede al debitore, collegate tra loro. che si chiami MES o Eurobond.3) Non è che l’Italia negli anni passati abbia brillato per buona amministrazione, diciamocelo, prova ne sia il debito accumulato, peraltro in continua crescita.4) Questo autorizza chi presta denaro ad applicare un interesse maggiore, per cautelarsi contro i rischi che ne derivano.5) Se il governo ha spuntato delle condizioni favorevoli sul MES (nessuna intrusione della cosiddetta troika, conveniente tasso di interesse, durata lunga) e noi abbiamo bisogno di soldi, con un PIL previsto a -9%, perchè mai non li dovremmo usare? Se la risposta è: “per non lasciare un debito ai nostri figli”, come si sente ventilare, perchè lo stesso criterio non è stato applicato per quota 100, per fare un esempio?
