IL CORONAVIRUS NEGLI OCCHI DI UN BAMBINO: 7ANNI E CI SI ARRIVA…
Distanziamento sociale, voglia di tornare a vivere, il pil da salvare, il business giocato sulla pelle dei cittadini (come quasi sempre).Si deve tornare a produrre, si deve tenere viva l’economia, aspetti importanti, per carità, ma ai bimbi qualcuno ha pensato?.Scuole chiuse e aziende che devono riaprire, chi si prenderà cura dei bimbi?I nonni in quarantena obbligatoria?, le tate anch’esse bloccate in comuni limitrofi ed impossibilitate?, oppure si devono lasciare in casa, soli, senza nessuno con cui interagire?Fa specie che la stessa solerzia urilizzata per spronare al rientro nella vita sociale, non sia stata utilizzata per porre l’accento su questa situazione in cui molte famiglie italiane si vengono a trovare.Così come fa specie pensare che bonus baby sitter possano essere risolutivi quando era già un problema trovarne una adeguata in tempi distanti dal CORONAVIRUS.Eppure, un bambino di sette anni, ci è arrivato senza dover usare troppo l’intelletto che a quell’età, avrebbe tutte le attenuanti del caso, se non fosse all’altezza di quello appartenente agli «adulti».Troppe le questioni mal gestite, troppa la disinformazione che è ruotata all’inizio della pandemia, troppi i provvedimenti non adottati, troppe le vite strappate, troppo di tutto e ancora poca la volontà di porvi un serio rimedio.Una cosa è certa: tutto ruota intorno ai muri troppo alti e invalicabili della pesante burocrazia, tutto è fonte di guadagno spropositato, tutto si trasforma nella ricerca di consensi elettorali, dove, si continua a dare ragione a comportamenti e strategie errate, pur di avere un posto speciale, nelle fila di chi anela ad avere pieni poteri.Intanto la gente continua a morire, gli ospedali costruiti in un baleno a fare bella mostra dell’inutile spreco di denaro oppure della previdenza, dato che potranno diventare utili, quando si verificherà la seconda ondata di contagi causati dalla superficialità che ci contraddistingue. Un modo per cadere in piedi…Le mascherine, sempre introvabili hanno costi improbabili, i guanti idem come sopra, i tamponi eseguiti solo presso alcuni ospedali ad un costo che oscilla tra i 120 ed i 150€.Ora si mormora che, verranno rimborsati, quando dovrebbe essere un «servizio gratuito e dovuto» dato che il servizio, e che servizio, è stato fatto agli inconsapevoli cittadini.Vogliamo parlare delle aziende che fino all’ultimo hanno continuato a restare aperte, operative, senza offrire dispositivi di protezione individuale, ai lavoratori, e quando erano presenti consistevano in una mascherina chirurgica da utilizzare per almeno l’intera settimana lavorativa? Si sa che l’argomento diventerebbe «scomodo», verrebbe smentito, esattamente come la procedura adottata da molti datori di lavoro, di scrivere al prefetto, adducendo la «scusa» di produrre beni «necessari» in questo contesto, ed attendere la risposta, che, fino a che non arriva, autorizza le aziende a restare aperte.Tempi duri per chi ha famiglia, ma anche per chi non né ha una, lavorare ti garantisce indipendenza economica ma anche sopravvivenza.Non sono molti quelli che posso farne a meno, ed allora: avanti verso il massacro che vede infermieri e medici in prima linea, definiti eroi, a fare le spese per qualcosa di molto più grande di loro, a cui non hanno potuto sottrarsi, ed a cui si sono esposti a mani nude il più delle volte, e senza mascherine (neanche quelle chirurgiche), richieste e non consegnate con il pretesto di «non far allarmare gli altri degenti».Riapriamo le attività, fornendo la sicurezza utile e dovuta, non spingiamo i cittadini a diventare delatori della vita altrui, utilizziamo droni ed attrezzature utili a sventare spaccio di stupefacenti, o violenze a donne e bambini che chissà perché, nessuno vede… ma che neanche la pandemia è in grado di fermare.Il motivo per continuare ad uccidere le proprie compagne questi orchi lo trovano sempre…Prendiamoci cura di questi bambini che soli in casa, tutto il giorno, dopo mesi già trascorsi in modo analogo, non possono di certo continuare a restare.Ci sono fondi da investire, perché non siamo solo marciume, e di donazioni né abbiamo fortunatamente, effettuate molte.Mettiamo a disposizione una parte dei «lauti» stipendi di chi può permetterselo, per aiutare chi costretto a tornare al lavoro, è anche costretto a lasciare la sua famiglia allo sbando, tra gli artigli di un invisibile virus ma anche di una ben visibile schiera di delatori, inguaribili arraffoni, approfittatori che sono da temere più di un virus che prima o poi, verrà debellato…il virus…
