VI RACCONTO MOSCA
Sono a Mosca da qualche giorno e vorrei dirvi solo delle cose che mi hanno colpito di più:-il clima di festa e l’allegria travolgente delle tifoserie specie latinoamericane, le più numerose-il decoro di Mosca e dei moscoviti, la pulizia delle strade e dei parchi, la gentilezza con cui forniscono indicazioni a chi non si districa nelle scritte in cirillico. Fanno festa anche loro ma più contenuta, non nascondono un certo orgoglio e una piccola grande rivincita sull’isolamento cui molti li vorrebbero confinare– le misure di sicurezza evidenti ma non non oppressive– i segni della globalizzazione così evidenti rispetto ad anni fa: sushi dappertutto, negozi del lusso italiano, molti cartelli in inglese, ma anche l’abbigliamento dei giovani…..– la quasi assenza, finora, dei tifosi europei. Solo un po’ di islandesi, qualche portoghese, un po’ di spagnoli. Il dispiacere dei russi per l’assenza dell’Italia.– il fatto che i media non raccontano i problemi dell’Italia. Che per un italiano, qui, è un sollievo. Fa anche del lavoro più banale (voglio raccontare i souvenir e il cibo di strada, anche quelli) una spensierata, serena vacanza.
