MISURE DI CARATTERE ECCEZIONALE NEL DEF 2020

MISURE DI CARATTERE ECCEZIONALE NEL DEF 2020

E’ stato appena approvato il Documento di Economia e Finanza 2020 (Def), il quale prevede uno scostamento di bilancio di 55 mld di euro, e conseguentemente uno sforamento del deficit pari al 10,4% del Pil. Il Def è stato approvato venerdì 24 aprile, subito dopo l’incontro del Consiglio Europeo in videoconferenza, nel quale si è deciso di convergere sulla proposta italiana relativa al Recovery Fund. Lo scostamento di bilancio deciso dal Cdm è una scelta coraggiosa e imponente, che si prefigge di fare confluire risorse alle imprese in difficoltà, e attraverso misure opportune, di sostenere il sistema sanitario con l’introduzione di strumenti di tutela per i cittadini più colpiti dall’emergenza. Ma saranno anche finanziati gli ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori che attualmente fanno i conti con le implicazioni dell’impatto covid-19 nel sistema economico e tessuto produttivo. Il settore dell’industria ha necessità di misure veramente significative e soprattutto incisive, dato che i danni e le ripercussioni sono drammatici. Per questo, secondo il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro “questa è una manovra coraggiosa, che non ha precedenti, importante per la realizzazione degli obiettivi di ripartenza del Paese, e per definire le fasi di una cura shock, al fine di affrontare le dure sfide che attendono la Nazione”. Secondo Fraccaro, l’esecutivo sta mettendo in campo con un piano efficace tutte le iniziative possibili per ripartire con slancio, evitando vincoli che possano essere di ostacolo al raggiungimento degli obiettivi. S’intende evitare in primis che la crisi diventi strutturale, con ricadute irreparabili al tessuto produttivo e alle imprese che ne rappresentano la base. Il Def, approvato dopo circa 3 ore di riunione del Cdm, nella sua introduzione sottolinea che, se non si fosse ‘materializzato il cigno nero della crisi epidemica’, l’economia del Paese avrebbe seguito un discreto ritmo di crescita, dopo la flessione riscontrata nel 2018/19. Si era lavorato nell’ultimo trimestre 2019 infatti per una progressiva ripresa, destinata ad una graduale espansione, che avrebbe portato, in linea tendenziale, ad una crescita annua dello 0,6%, prevista peraltro nella Nadef di settembre. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha definito il contenuto del Documento “intervento poderoso, che si è reso necessario per risollevare il Paese”. Nella bozza è previsto il decreto che mira ad una drastica semplificazione degli appalti e dell’edilizia. E’ stata approvata, sempre in sede di riunione del Cdm, anche la relazione al Parlamento, con la quale si chiede autorizzazione allo scostamento di bilancio, di importo pari a 55 mld di euro, e (come già accennato) lo sforamento del deficit che sarà portato al 10,4% del Pil, considerando il ‘decreto di aprile’, il quale contiene ulteriori misure per affrontare l’emergenza Covid-19. Gualtieri precisa che i 55 miliardi sono destinati alle famiglie, imprese e sanità, mentre ulteriori energie saranno dirette alla liquidità e alla tutela delle imprese, ma è  anche prevista, dettaglio piuttosto importante, la cancellazione degli aumenti concernenti l’Iva per i prossimi anni. Nella bozza del Def, che annuncia il nuovo decreto, oltre alle misure cardine già menzionate, come la semplificazione delle procedure su appalti, edilizia e commercio, fondamentali per rilanciare gli investimenti, anche 3 miliardi di entrate previste per le privatizzazioni nel prossimo biennio. A questo riguardo, e dunque in relazione al processo delle privatizzazioni, l’esecutivo non intende interrompere il corso, al fine di contenere il debito pubblico. Insieme ad altri proventi finanziari raggiungerà il valore di 3 miliardi (target indicato dal governo), ossia lo 0,2% del Pil. Nel documento si precisa che le esigenze sorte con l’emergenza sanitaria impongono un’accelerazione della digitalizzazione. Nella bozza del Def  si punta l’attenzione al fatto che la situazione di emergenza che si sta affrontando può rappresentare un’indicazione al fine d’introdurre semplificazioni ‘permanenti’, che non abbiano solo il carattere dell’eccezionalità. Il riferimento è alle misure di natura temporanea ed eccezionale, per rendere più spedito il processo sulla ripartenza in ambito economico, dato che in tal  modo si riducono gli oneri amministrativi, rendendo più semplici i requisiti dei controlli, e incisivo il contrasto sull’inerzia delle amministrazioni pubbliche. Ma negli obiettivi c’è anche la predisposizione per ‘una disciplina a regime piuttosto semplificata, e riportata ai minimi livelli, quelli richiesti dalle norme europee e rivolta all’innovazione e alla crescita’. Tenuti presenti i criteri di qualità della regolazione, affinché renda più agevole in tempi certi l’attuazione da parte degli amministratori pubblici. La bozza del Documento di Economia e Finanza contiene anche alcune stime circa l’impatto della crisi sanitaria su consumi e investimenti, che non sarà lieve. E infatti, per quel che concerne i consumi si prevede un calo del 7,2%, gli investimenti fissi lordi, invece dovrebbero ridursi del 12,3%. Ad essere colpito sarà anche l’export, con una flessione del 14,4%, e l’import, con il 13,5%. Dati che ripetono più o meno il ciclo della crisi del 2007/08. Ma su diversi aspetti della realtà economica, il calo è davvero senza precedenti, secondo il Documento. In base alle stime formulate, a marzo si sarebbe registrato il più forte calo congiunturale, al quale è seguita una ulteriore flessione nel mese corrente, per via del fatto che le misure relative al lockdown sono state prorogate. Un lieve recupero del Pil è stimato per i mesi successivi, tra maggio e giugno “determinato dal fatto che le maglie delle restrizioni progressivamente si allargheranno. Su base trimestrale tuttavia, la contrazione del Pil registra il 5,5%, già peraltro annunciato da Agenzie di rating e Organizzazioni internazionali. Un calo notevole, al quale seguirà però un rimbalzo – sempre secondo il Documento – del 9,6% nel terzo trimestre, rispetto allo stesso dell’anno precedente. In linea tendenziale la contrazione è dunque dell’8%. Per quel che riguarda i redditi, è previsto che andranno in calo del 5,7%, in riferimento a quello dei lavoratori dipendenti, dovuto in parte al ricorso agli ammortizzatori sociali. La contrazione risulta più contenuta rispetto alla spesa delle famiglie, la cui propensione al risparmio aumenterà, andando oltre il 13% su base annua. Si prevede che i redditi torneranno in crescita il prossimo anno. Tra le misure adottate nelle ultime settimane c’è anche il ‘bonus vacanze 2020’, emersa nella bozza del decreto di aprile, decisa dal Governo per sostenere il turismo, uno dei settori più colpiti dalla pandemia. Si tratterebbe di una detrazione fiscale del valore di 500 euro, una sorta di voucher, per chi prenoterà un soggiorno di almeno 3 notti in una struttura ricettiva nella penisola. Il bonus vacanza, previa richiesta, sarà assegnato a coloro che possiedono validi requisiti. Significativa l’introduzione al Def del Ministro dell’Economia e delle Finanze, il quale afferma: “I sacrifici che gli italiani stanno sostenendo sono elevatissimi, le perdite umane assai dolorose, l’impegno di finanza pubblica senza precedenti. Verranno sicuramente tempi migliori e l’Italia dovrà allora cogliere appieno le opportunità della ripresa mondiale con tutta la maturità, coesione, generosità e inventiva che ha mostrato in queste difficili settimane”. Secondo le considerazioni contenute nel documento, si sottolinea in primis che l’eccezionalità della crisi pandemica e gli impegni straordinari di finanza pubblica, dovuti agli impegni notevoli sulle misure di contenimento e cura su tanti fronti dell’economia, hanno caratterizzato il Def 2020, che risulta più essenziale rispetto ai precedenti. Gli scenari di previsione, secondo una nota pubblicata nel sito ufficiale del Ministero, in linea con gli altri paesi dell’Ue, si limitano al biennio 2020/21, posticipando la presentazione del Programma Nazionale di Riforma. L’Italia è stata la prima Nazione ad essere stata interessata dalla crisi, e in certo qual modo è stata l’apripista per la definizione di politiche di contrasto al virus e di distanziamento sociale. Ma anche un esempio in relazione alle misure economiche adottate, per fare fronte alla chiusura delle attività non ritenute essenziali. La nota sottolinea altresì la marcata revisione dello scenario macroeconomico: in rapporto a quello che si stava delineando, porta le stime del Pil per l’anno corrente ad una contrazione di 8 punti percentuali (come già specificato sopra). “Si tratta delpiù consistente intervento economico della storia italianache servirà a sostenere le famiglie, le imprese, il sistema sanitario e proteggere il tessuto produttivo del paese in questo momento difficile garantendo liquidità e favorendo la capitalizzazione delle imprese. Un intervento poderoso per far sentire a tutti gli italiani che lo Stato è al loro fianco”.