ALLA MOSCHEA BLU, DOVE I PICCOLI GESTI DIVENTANO SPUNTO PER GRANDI RIFLESSIONI

ALLA MOSCHEA BLU, DOVE I PICCOLI GESTI DIVENTANO SPUNTO PER GRANDI RIFLESSIONI

Argishti, re dell’universo, re dei re, signore della città di Thoupa…. È sempre la solita minestra: ogni tanto si alza qualcuno e crede di essere il più furbodi tutti. È così dall’inizio della storia dell’uomo e ancora c’è chi se la beve. Ora io sto qui a Tabriz e devo decidere se andare a casa di questo Argishti, cioè in Armenia, oppure no. Perché domani mattina quando sarò di nuovo in sella alla Poderosa se vado a nord apro un altro viaggio, se vado a ovest mi accingo invece a riattraversare la Turchia. Non so, non so…. L’Armenia mi attira ma mi si presenta subito con un tratto di strada di 160 km in montagna, tutto tornanti. So che è un po’ più che dura, qualcuno dice un incubo, e penso alla Pody che ha già superato il tetto dei 10.000 solo rabboccandole un po’ d’olio. È il caso di sottoporla a questo stress? Le reggerà il paraolio dello stelo di sinistra che già si è messo a trasudare un po’? Dopo il mare di polvere che ha mangiato riuscirà ad avere il fiato per reggere una corsa in montagna?Stamane lui e lei, una coppia di tedeschi ognuno con la propria moto (lui Bmw Gs 1200, lei Bmw 800 gs), erano stupiti che io girassi in Iran con una moto di 25 anni fa. E soprattutto sono rimasti basiti nel capire che non ero arrivato qui in aereo ma guidando. “Really? Oh my God!”. Li ho incontrati nella stanza delle colazioni, qui al Morvarid Hotel, e mi hanno chiesto un po’ di informazioni. Oggi andavano a Tache-e Souleiman e gli ho dato la preziosa dritta di chiedere ai soldati per trovare un posto per dormire. Avevano una carta stradale identica alla mia, una Reise, e la cosa mi ha fatto una buona impressione. Nuovi nuovi, entusiasti, impreparati…la migliore condizione per andare.Il cambio del real ha toccato quota 89.000 per un euro. Sono molto preoccupato. L’embargo sta mettendo in ginocchio l’economia e andando in giro si vede come ognuno pensi, ogni giorno, alla sua sopravvivenza. Non si può restare indifferenti davanti a una anziana donna che vende tre penne bic, tre, sul marciapiede. O a quella che vende insieme origano e trottoline per bambini che lei fa girare sul palmo della mano. Questa è brava gente, gente che a me – a me! – ha offerto da mangiare, ha regalato more e, stamattina, una caramella all’albicocca. Io non sono indifferente e me lo pongo come scopo, come programma, come senso della vita. Io non sono e non sarò mai indifferente.All’uscita della Moschea Blu stamane mi sono rimesso le scarpe e me le sono riallacciate. C’è un qualcosa anche in questo che mi ha fatto riflettere, perché togliersi e rimettersi le scarpe sbanalizza il gesto di un entrare e di un uscire, lo rende per un istante denso, fissa un punto. Io uscivo da un luogo carico di significati e di armonie. Chinarmi per allacciare le scarpe, dunque un po’ anche su me stesso, mi aiuterà a ricordarlo meglio. Salam aleikum, ragazzi, salam