CATTURATO M49, L’ORSO CHE VOLEVA ESSERE LIBERO

CATTURATO M49, L’ORSO CHE VOLEVA ESSERE LIBERO

Catturato M49, l’orso ribelle, latitante da più di un anno. Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato lo hanno reso inoffensivo senza sedarlo utilizzando una trappola a tubo. Il plantigrado si trovava sui monti del Trentino nei pressi di Tione. È stato portato , sotto costante controllo veterinario al Casteller, a sud di Trento, nella struttura da dove lo stesso era riuscito a scappare nel luglio scorso. Lui…il nostro eroe. ORSO M49.L’avevamo chiamato Massimo Decimo Meridio, il Gladiatore per la sua impresa, per la sua inestinguibile voglia di liberta’. L’anno scorso, infatti, le sue imprese e la testardaggine degli umani nel dargli una spietata caccia avevano tenuto incollati alla tv milioni di italiani. L’orso bruno era considerato un ” esemplare problematico”. Erano riusciti a catturarlo dopo svariate peripezie. Era stato rinchiuso in un’area faunistica in Trentino Alto Adige. Il recinto era stato delimitato con una rete metallica elettrificata. Gli era stato tolto il radiocollare che consentiva il monitoraggio dei suoi spostamenti, ed era fuggito nella notte riuscendo ad evitare gli effetti della recinzione elettrificata con cavi a 7.000 volt.Un enorme dispiegamento di forze lo aveva cercato, anzi era ufficialmente un ” Ricercato”. Avrebbero potuto ucciderlo. Catturarlo ancora, estinguendone l’incoercibile voglia di libertà. Avevamo tifato per lui. Per quel suo vagare indomito, la sua intelligenza, il suo desiderio di spazi immensi a costo del sacrificio della sua stessa vita. Poi di lui si erano perse le tracce.Sapevamo che non era morto. Il nostro Gladiatore non poteva morire. In cuor nostro speravamo che fosse andato lontano, molto lontano dagli umani e che avesse raggiunto un luogo dove la sua libertà non stridesse con le paure degli individui. Invece era solo in letargo. Il semplice, naturale periodo di sonno del plantigrado in cui le funzioni vitali sono rallentate per non sprecare energia durante i mesi invernali. Poche settimane fa si è risvegliato. E segnali del suo passaggio si sono avuti presso un’azienda agricola in Val di Fiemme ( Trentino) dove avrebbe distrutto un’arnia. E , qualche giorno fa presso una malga ( luogo adibito a ricovero attrezzature ) sempre in Trentino dove avrebbe ” vandalizzato” dei locali in cerca di cibo.In quest’ultimo episodio lo avrebbe immortalato la ” fototrappola” installata per i Iupi. Alcuni sindaci delle zone vicino Rovereto avevano già avvisato la popolazione. E noi avevamo trepidato. Chissà Massimo Decimo Meridio, al secolo M49, orso Gladiatore, per quanto ancora sarebbe stato libero. Noi nel chiuso delle nostre case, prigionieri dentro la responsabilità per evitare il contagio da covid 19, plaudivamo ancora al suo talento nel fuggire lontano. Plaudivamo a questo suo sogno, al rischio di morire pur di farlo da essere libero, e riuscivamo a comprendere le sue ragioni adesso che vivevamo da reclusi anche noi. Forse il desiderio di incontrare i suoi simili, forse il richiamo ancestrale dell’accoppiamento lo hanno tradito. Più incauto, si è reso visibile e le tracce lasciate hanno consentito la cattura. Predisposta un’apposita trappola a forma di tubo brevettata proprio per la cattura dei grossi plantigradi . Sono insorte le associazioni animaliste secondo le quali non vi era alcuna necessita’ di catturare M49 il quale nei nove mesi della sua latitanza non era stato in alcun modo pericoloso per l’uomo.“Con la cattura e la prigionia di un giovane orso ha perso l’ambiente. Ha perso la Natura. Ma ha perso anche la Provincia di Trento, incapace in questo caso di trovare soluzioni equilibrate di rapporto uomo – altri animali.”( cfr Gaia, animali, ambiente. Il Sole 24 ore). Se fosse istituito un processo per questo pericoloso latitante vorrei indossare la toga ed esserne il suo difensore d’ufficio. Ergastolo chiedono per lui. Lui che ha negli occhi i suoi monti, sul pelo le gocce della neve sulla quale si era rotolato libero e felice pochi giorni fa. Lui che avrebbe volentieri chiuso gli occhi per un sonno eterno piuttosto che languire dentro un recinto nel quale aveva dimostrato di non volerci stare.Lui, il Gladiatore. L’Orso simbolo della nostra Libertà. Lo avrei difeso. Avrei chiesto l’assoluzione perche’ il fatto non sussiste…perche’ la Libertà è la religione degli orsi così come è la più bella preghiera degli uomini.