STORIA DI BRUNO ENEI, IL DOVERE DELLA LIBERTA’

Ho approfittato di questi giorni di corona virus per riprendere in mano “Storia di Bruno Enei, Il dovere della libertà”. Rileggerlo mi ha confermato che Lanfranco e Marta Binni ripercorrendo la vita e le passioni di Bruno Enei, amico fraterno e allievo di Aldo Capitini cui presentò Primo Ciabatti e Riccardo Tenerini comandante partigiano della “San Faustino” di Città di Castello, hanno fatto una cosa importante e giusta. La vita con Enei è stata ingiusta, Lanfranco e Marta l’hanno ripercorsa non facendosi prendere da pietismi ma attraverso il filo dei documenti e delle vicende storiche compresa l’accusa che avesse una qualche responsabilità della strage nazifascista dei “Quaranta martiri” di Gubbio. Un’accusa ingiusta, infondata e infamante che ha esacerbato Bruno Enei al punto che decise di tornare in Brasile dimenticato da tutti compresa la sinistra umbra che preferì far cadere nel nulla la sua vicenda e tutto quello che aveva fatto per il nostro Paese. Un libro commovente che non dovrebbe mancare nella biblioteca di ogni umbro del quale dobbiamo essere grati a Marta e Lanfranco Binni per averlo scritto ricollocando Bruno Enei nel posto che giustamente gli spetta nella storia dell’Umbria, della Resistenza e del movimento capitiniano.