1994 DUE TRAGEDIE DELLA FORMULA 1, ROLAND RATZENBERGER E AYRTON SENNA

1994 DUE TRAGEDIE DELLA FORMULA 1, ROLAND RATZENBERGER E AYRTON SENNA

30 aprile 1994: muore a Imola, durante le prove del Gran Premio di San Marino, il pilota austriaco Roland Ratzenberger.Roland non veniva da una famiglia ricca.Da sempre il suo sogno era arrivare in Formula 1, e aveva lasciato gli studi per diventare prima meccanico, poi istruttore, e alla fine pilota in Formula 3. A ventiquattro anni un incidente gli aveva rovinato lo scafoide, e dopo l’operazione i medici gli avevano detto che non avrebbe potuto più guidare auto da corsa, con una mano così. Si era sottoposto a una riabilitazione lunga e rigorosissima pur di smentirli. Con grandi sacrifici si era pagato l’ingresso in Formula 1, ed era felice per aver firmato per cinque gare con gli inglesi della Simtek, monoposto non di alto livello. Purtroppo in Formula 1 sarebbe rimasto soltanto per poche settimane.Il 30 aprile 1994 urta alla chicane delle Acque Minerali, esce leggermente di pista ma ritorna subito sul circuito, non accorgendosi di aver danneggiato l’ala anteriore della macchina. Tra le curve Tamburello e Gilles Villeneuve, a oltre 300 km/h, la parte superiore dell’ala si stacca, e dopo vari testacoda la vettura esce di pista e si schianta contro il muro.All’ospedale Maggiore di Bologna accorre Ayrton Senna, in lacrime. In realtà Ratzenberger è morto sul colpo per frattura alla base del cranio. Avrebbe compiuto trentaquattro anni a luglio, la stessa età di Senna.Il circo non si ferma. Il giorno dopo, 1° maggio, Senna porta con sé in macchina la bandiera austriaca: se vincerà, al giro d’onore la sventolerà in omaggio a Roland. L’amico Sidney Watkins, il medico che è sempre il primo a correre quando c’è un incidente in pista, chiamato “l’Angelo Custode della Formula 1”, gli chiede di non gareggiare. Lo supplica. «Andiamo via, andiamocene a pescare». I presentimenti negati dai razionalisti a tutti i costi.Senna non potrà sventolare la bandiera. Contro il muro della curva Tamburello, muore.Al funerale di Ratzenberger, Lauda legge l’orazione funebre. Ci sono poche persone. Sono tutti andati a San Paolo per il funerale di Senna.Il padre di Roland raccontava una storia. Vivevano a Salisburgo, in una casa in collina, e dalla finestra si vedeva l’officina di una scuola di piloti, la stessa dove avrebbe poi cominciato a lavorare Roland. Il gioco preferito del bambino era di dare le spalle alla finestra, chiudere gli occhi e indovinare il modello delle macchine che passavano. Non sbagliava mai.