VIDEOGAME. “CRISIS IN THE KREMILIN” E IL NUOVO SCENARIO, PER RIVIVERE GLI ANNI DELLA PERESTROJKA

VIDEOGAME. “CRISIS IN THE KREMILIN” E IL NUOVO SCENARIO, PER RIVIVERE GLI ANNI DELLA PERESTROJKA

“Crisis in the Kremlin”, videogame incentrato sugli ultimi anni dell’Unione Sovietica, è certamente unico nel suo genere. Uscì, nella sua prima versione, nel 1991 – in piena Perestrojka – sviluppato dalla californiana Spectrum HoloByte e allora era disponibile in floppy disk e giocabile nella cara vecchia piattaforma MS-DOS. Negli ultimi anni è stato completamente rivisto e modernizzato da un gruppo di giovani sviluppatori russi, che hanno messo in piedi la Kremlingames (http://www.kremlingames.com) e iniziato a realizzare ottimi videogame strategici e geopolitici, fra cui, appunto, la nuova versione digitale, per pc, di “Crisis in the Kremlin”. Prima di segnalare che, nelle scorse settimane, è uscito un nuovo contenuto scaricabile del gioco, che lo arricchisce di un nuovo capitolo, cerchiamo di spiegare in che cosa conste questo gioiello di strategia post-sovietica. In sostanza sei stato eletto nuovo Segretario del Partito Comunista dell’Unione Sovietica proprio nel periodo di massima difficoltà del Paese. Parliamo della seconda metà degli Anni ’80, primi Anni ’90. Il tuo compito è quello di evitare il declino del Paese e di ricondurlo alla sua massima prosperità, ma il percorso è assai irto di ostacoli ! Il nuovo “Crisis in the Kremlin”, per quanto ugualmente semplice, ha una grafica decisamente più accattivante rispetto alla prima versione e anche un comparto musicale di tutto rispetto, che permette al giocatore di scegliere fra vari tipi di colonne sonore: dalla musica sovietica popolare a quella propagandistica dell’epoca, sino a quella techno e soviet-futuristica di Viktor Argonov Project, il che permette al giocatore di rilassarsi fra una schermata e l’altra e fra un ragionamento di politica interna e estera. “Crisis in the Kremlin” è innanzititto, dicevamo, un videogioco politico e managariale nel quale è possibile vestire i panni del Segretario del PCUS scegliendolo fra quelli proposti (oppure creandone uno con le caratteristiche politiche che preferiamo), così come è possibile scegliere l’anno d’inizio del gioco che va dal 1985 al 1991. L’obiettivo è quello di mantenere la carica di Segretario il più a lungo possibile, risollevando dunque le sorti di un Paese in declino. Fra i vari Segretari storici potete scegliere il conservatore e nazionalista Grigory Romanov, oppure il riformatore Michail Gorbaciov, oppure ancora il brezneviano Victor Grishin, oppure il moderato Andrey Gromyko oppure altri ancora, a seconda dell’anno nel quale desiderate iniziare il gioco. Ogni caratteristica politica influirà nel gioco. Gioco nel quale avrete a che vedervela con il Comitato Centrale del Partito (Politburo), nell’ambito del quale sono rappresentati tutti i vari orientamenti politici (trotskisti, stalinisti, conservatori, moderati, riformatori e liberali), alcuni dei quali potete decidere se legalizzare, proibire oppure, ancora, supportare. Avrete dunque la possibilità di nominare i vostri Ministri, oguno dei quali con caratteristiche e compiti diversi; di gestire la politica estera, tentando di influenzare varie aree del Pianeta avvicinandole all’ideologia sovietica, oppure favorendo rivoluzioni e/o incrementando il commercio con questi; di avviare la ricerca scientifica in vari settori: da quello industriale a quello agricolo-alimentare sino a quello militare ed alla ricerca atomica e nell’ambito delle nuove tecnologie; la possibilità poi di gestire il bilancio statale, facendo attenzione a non sprecare il danaro pubblico in spese futili, altrimenti è molto probabile che la popolazione vi si rivolti contro oppure che il Politburo vi inviti alle dimissioni, ponendo così fine alla partita di gioco. Il cuore del gioco, ad ogni modo, sono le diverse decisioni che dovrete prendere di mese in mese e che influenzeranno profondamente l’andamento della partita. Potete decidere di seguire un orientamento conservatore, oppure ancora un orientamento riformatore, oppure ancora un orientamento improntato all’economia di mercato, oppure tentare di riformare il comunismo trasformandolo in una forma di socialismo democratico. Il tutto sarà, ad ogni modo, molto molto arduo e difficile e ciò rende il gioco davvero realistico ed accattivante e solo apparentemente ripetitivo, viste le innumerevoli possibilità di scelta. Nel corso del gioco vi troverete a decidere quali Paesi appoggiare a livello geopolitico, oppure ancora che soluzioni adottare di fronte ad una crisi energetica, alimentare o economica. Vi troverete poi ad affrontare oppositori interni al Politburo con i quali dovrete mediare. Infine vi troverete di fronte alle richieste della popolazione e dei Paesi del Patto di Varsavia di maggiore democrazia, libertà, riforme e finanche la richiesta di indipendenza delle Repubbliche Socialiste Sovietiche ormai stanche del governo centrale. Concederete loro l’indipendenza ? Oppure deciderete di reprimere le proteste attraverso la forza delle armi o attraverso il KGB ? Oppure ancora cercherete una mediazione ? Riuscirete quindi a superare l’ostacolo degli Anni ’90 e a portare l’Unione Sovietica, oppure la neonata Federazione Russia, fuori dalla crisi e a mantenere saldo il timone del governo ? “Crisis in the Kremlin” è un gioco per appassionati di Storia, politica e geopolitica. Semplice e apparentemente spartano nella grafica (si pensi che consta di poche schermate, la principale delle quali presenta il vostro ufficio di Segretario del Partito; un’altra presenta il Politburo con le varie formazioni politiche; un’altra la cartina geografica del mondo con le varie aree d’influenza comunista/capitalista/indipendente), ma decisamente complesso mano a mano che lo si gioca. L’unica pecca per il pubblico italiano è che è tradotto unicamente in inglese e in russo. Nelle scorse settimane, per i possessori del gioco base, è stato rilasciato anche un nuovo DLC, ovvero un nuovo scenario del gioco, intitolato “Homeland of the Revolution”. In questo scenario, il giocatore, sarà a capo non di tutta l’URSS, ma guiderà la sola Repubblica sovietica russa, ovvero la RSFSR. Dunque potrà decidere se seguire o meno le direttive del governo centrale di Gorbaciov, oppure essere più indipendente, magari contrastando le riforme gorbacioviane. Ancora una volta, gestendo sia il bilancio della repubblica che introducendo leggi o prendendo decisioni, il giocatore avrà la possibilità di influire nel destino della Repubblica. Salvare l’Unione Sovietica dal crollo, oppure rendere la Repubblica sovrana e indipendente e attuare riforme di stampo liberale ? Fermare la Perestrojka di Gorbaciov, oppure far rivivere il periodo sovietico di Lenin ? Anche in questo caso la profondità storica del gioco è garantita al 100%. Ricordiamo che il gioco base di “Crisis in the Kremlin” è acquistabile e dunque scaricabile nella piattaforma Steam ad un prezzo davvero basso al seguente link:http://store.steampowered.com/app/599750/Crisis_in_the_Kremlin/ Il nuovo DLC “Homeland of the Revolution” è invece acquistabile a questo link:https://store.steampowered.com/app/1255950/Crisis_in_the_Kremlin_Homeland_of_the_Revolution/ Proprio oggi gli sviluppatori della Kremlingames hanno inoltre annunciato, con un trailer su YouTube (visibile al seguente link:https://www.youtube.com/watch?v=bvodCCK2u2U) che presto rilasceranno il loro nuovo videogame di simulazione geopolitica, ovvero “The Collapse: a Political Simulator”. In questo gioco, sarà possibile guidare una Repubblica post-sovietica scegliendo di essere il leader di uno dei partiti post-sovietici disponibili: comunisti, nazionalbolscevichi, socialisti, liberali, neofascisti o conservatori. Per l’uscita del nuovo gioco occorrerà ad ogni modo attendere ancora un po’.