DIFENDENDO AZUCENA

Anche Victor Hugo è stato giovane, anche se per noi rimane il vecchio dalla folta barba bianca che ci osserva con lo sguardo accigliato dalle foto di Walery e di Nadar, spesso riprodotte sulle copertine dei suoi tanti romanzi. Eppure ha appena trent’anni quando pubblica, ottenendo un immediato successo, il romanzoNotre-Dame de Paris. E cerca di mettere in scenaLe Roi s’amuse; in questo caso senza lo stesso fortunato riscontro.La sera del 22 novembre 1832, quando il dramma va in scena per la prima volta alla Comédie-Française, in platea ci sono Stendhal, Théophile Gautier, Franz Lizst, Honoré de Balzac, Alfred de Musset, per vedere questa nuova opera destinata a superare il successo diCromwelledHernanie a rappresentare il nuovo teatro romantico.Ma ci sono anche altre orecchie interessate a quel dramma in cui si racconta la storia di un re, che usa il proprio potere per possedere tutte le donne che gli capitano a tiro, e del suo buffone, che prima è complice del suo padrone, ma poi ne diventa vittima, dal momento che il corrotto monarca rapisce e violenta anche la figlia del povero giullare. E quando Triboulet decide di vendicarsi, progettando addirittura di uccidere il re, finirà per assassinare sua figlia. Il conte d’Argout, ministro del re Luigi Filippo, assiste allo spettacolo e lo considera sconveniente, oltraggioso per la morale e politicamente pericoloso. Già il giorno successivo obbliga la Comédie-Française a sospendere le recite e il testo viene bandito da tutti i teatri francesi.La seconda rappresentazione del dramma avverrà cinquant’anni dopo, il 22 novembre 1882, sempre alla Comédie-Française, e questa volta alla presenza del Presidente della Repubblica. Si vuole rimediare all’affronto in maniera solenne e ufficiale. Ormai il vecchio senatore Hugo è uno dei grandi di Francia, è quello delle foto con la folta barba bianca. Peraltro sappiamo che Victor Hugo è andato a vedereRigolettoe lo ha molto apprezzato.